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Palermo, fermo il progetto per l'asilo don Puglisi a Brancaccio: per i familiari del sacerdote è un favore alla mafia

Il progetto non è stato integrato nel piano triennale delle opere pubbliche. Il sindaco Lagalla: «La struttura sarà realizzata»

Padre Pino Puglisi
Padre Pino Puglisi

Il Consiglio comunale di Palermo avrebbe dovuto integrare il progetto di costruzione di un asilo nido, I piccoli di don Puglisi, da realizzare nel quartiere di Brancaccio, dove operava il sacerdote ucciso dalla mafia il 15 settembre 1993. Un’opera sollecitata, anche recentemente, dal sindaco Roberto Lagalla, ma che l’assemblea civica ha deciso di lasciare fuori. Se per il primo cittadino si tratta di una mera questione tecnica che non pregiudica la realizzazione dell’opera, i familiari di don Puglisi pongono una domanda: «Chi ha interesse a non costruire l’asilo? La risposta nasce spontanea: la mafia», dicono.

Lo sfogo dei familiari

I familiari del sacerdote beatrificato da Benedetto XVI nel 2012, ricordano che l’arresto dei boss mafiosi ha richiesto «25 anni per Totò Riina, 43 anni per Bernardo Provenzano, 30 anni per Matteo Messina Denaro». Ne sono trascorsi 31 dalla morte del beato «e la costruzione dell’asilo nido, purtroppo, non vedrà luce. In 31 anni si sono avvicendate al governo di questa città tutte le forze politiche dell’arco costituzionale, si sono avvicendati nel governo dell’arcidiocesi di Palermo cardinali e vescovi. Ma questo asilo ancora non sorge. Intanto, la mafia alleva bambini alla propria scuola, sussurrando parole di vendetta contro quella parte minuscola delle istituzioni e degli uomini, come il nostro caro Pino, che hanno tentato di sconfiggerla». Considerazion amare, come quella finale: «La maggior parte del popolo siciliano - concludono i familiari di don Puglisi - è affamato di mafia e voi, con il vostro atteggiamento e comportamento, con l’ignavia che vi ha contraddistinto in questi 31 anni, ne stuzzicate l’appetito».

La riposta di Lagalla

Per il sindaco Roberto Lagalla la mancata integrazione del progetto nel piano triennale «è una vicenda interna al Consiglio comunale, dove è legittimamente maturata. La richiesta di approfondimenti potrà essere adeguatamente resa alla ripresa dei lavori d’Aula, non essendovi scadenze vincolanti al 31 dicembre 2024. In ogni caso, per assicurare la continuità dei processi, il rup dell’opera ha già dato avvio alle procedure di gara. Nessun ritardo si registrerà nello svolgimento del procedimento di realizzazione dell’asilo».

Il Movimento 5 Stelle

«Oggi - dice Antonino Randazzo, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle - il non voto sulla modifica del piano triennale, che prevedeva la realizzazione dell’asilo a Brancaccio per l’annualità 2024, rappresenta un chiaro atto di sfiducia di parte della maggioranza nei confronti del sindaco di Palermo. Questo avviene a pochi giorni dalle dichiarazioni pubbliche del sindaco, che aveva espresso impegno e determinazione riguardo a questo progetto con l’impegno di indire entro due mesi la gara. Passaggio che poteva avvenire solo con l’approvazione entro l’anno della integrazione del piano triennale delle opere pubbliche».

 

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