Don Cosimo Scordato e don Francesco Romano, abituali analisti e commentatori del Giornale di Sicilia, qualche giorno fa - dopo il Festino - hanno lanciato per Palermo una «proposta di alleanza tra tutti i cittadini sul problema della pulizia della nostra città». Una questione che non può essere solo un problema esclusivo del Comune o della Rap, ma che richiede anche l'impegno dei palermitani. «Tanti turisti, dopo essere rimasti incantati dalla bellezza del nostro capoluogo, dal clima accogliente e festaiolo della gente per strada, dai tanti monumenti che sbucano da tutte le vie del centro storico, continuano a chiederci: “Perché Palermo è così sporca?”», scrivevano i due sacerdoti. Il punto di partenza per offrire una nuova via d'uscita da questa storia in bilico fra l'inciviltà e l'inadempienza.
Hanno proposto all'amministrazione di chiedere l'adesione «alle componenti della vita sociale della città»: quartieri, le parrocchie e tutti gli enti religiosi presenti nel territorio, le associazioni di volontariato. Scordato e Romano, operativamente, suggerivano di costituire «in ogni quartiere un gruppo di responsabili della pulizia, che non ha compiti punitivi, ma solo il ruolo di andare in giro per ricordare che pulito è bello. La campagna avrà un suo inizio ufficiale con qualche gesto pubblico significativo: piantare alberi e fiori o pulire una discarica cittadina a cielo aperto».
Secondo i due uomini di Chiesa «in questa operazione l’importante è fare scattare in tutta la cittadinanza l’orgoglio di diventare una città pulita, che non ha niente da invidiare a tante altre città. Per raggiungere questo traguardo è bene che si sviluppi un sano senso di corresponsabilità».
Il sindaco, Roberto Lagalla, in una lettera di risposta, si è detto «ampiamente disponibile a fornire il proprio impegno e il dovuto sostegno». I temi dell’ordine e della pulizia di strade e piazze sono in cima all’agenda del primo cittadino, e lui lo ha più volte ribadito in incontri pubblici e privati, ma spesso però deve fare i conti con una macchina della gestione dei rifiuti molto difettosa.
La lettera del sindaco Lagalla
Nell'edizione di venerdì 19 luglio, il Giornale di Sicilia ha accolto l'intervento di don Francesco Romano e don Cosimo Scordato che, con l'abituale profondità di pensiero, lanciano l'interessante proposta di una campagna promozionale che, grazie al coinvolgimento attivo di tutte le componenti sociali, possa sensibilizzare la cittadinanza all'importanza e al valore dell'igiene pubblica ed educare ad una maggiore cura dei luoghi che, come dovrebbe essere di generale comprensione, appartengono a tutti e non solo alla Amministrazione comunale. È un obiettivo sfidante che, da parte di chi scrive, viene raccolto con entusiasmo dal momento che, sin dall'insediamento di questo governo cittadino, non si è mai mancato di affermare che, per migliorare, è necessario superare quel senso di estraneità, opportunamente richiamato dai due sacerdoti, con il quale viene considerato tutto ciò che è pubblico. La consapevolezza di essere parte di una Comunità che deve sapersi riconoscere in una migliore e più ostensibile identità della propria città costituisce l'unico vero e più ambito traguardo al quale ispirare comportamenti individuali e collettivi, a partire da quello delle istituzioni. Per tali ragioni e con piena sintonia di intenti, l'Amministrazione raccoglie convintamente la proposta di Don Scordato e Don Romano e, nella continuità di un dialogo già avviato, si dichiara ampiamente disponibile a fornire il proprio impegno e il dovuto sostegno.
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Persone:
Caricamento commenti
Commenta la notizia