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Meloni a Palermo, le opposizioni all'attacco: «Vergognosa la campagna elettorale con i fondi sviluppo e coesione»

Pd, M5s e ScN contro la cerimonia per la firma dell'accordo al Teatro Massimo

Opposizioni «indignate» in Sicilia per la scelta del governo Meloni e della Regione di firmare nel pomeriggio l’accordo per il Fondo di sviluppo e coesione (Fsc) da 6,8 miliardi di euro.

Incontrando i giornalisti nella sala stampa dell’Assemblea regionale siciliana, Pd, M5s e Sud chiama Nord hanno definito «vergognosa, indecorosa e assurda la presentazione in piena campagna elettorale dell’intesa con una cerimonia in pompa magna al teatro Massimo di Palermo», accusando il governo Schifani di avere ricevuto «per mail il piano Fsc col dettaglio della spesa, appena 5 minuti dell’inizio di quest’incontro con la stampa». Per le opposizioni «il governo Schifani ha tradito l’impegno obbligatorio di trasmettere il piano dettagliato dei finanziamenti alle commissioni Bilancio e Ue dell’Ars per i pareri».

«Con questa manovra - afferma il capogruppo del Pd, Michele Catanzaro - il governo Schifani ha offeso tutti i parlamentari, anche quelli di maggioranza perché molti mi dicono di non sapere nulla di quest’accordo. È gravissimo quello che il governo Meloni e il governo Schifani stanno facendo. Non vorrei che questi interventi siano serviti agli assessori candidati alle Europee della giunta Schifani, questo è molto grave. Per noi opposizione da oggi cambia tutto: con senso di responsabilità finora siamo intervenuti in Assemblea per migliorare le leggi, soprattutto quelle finanziarie. Ma la scelta del governo di agire in questo modo segna uno spartiacque nei rapporti con le opposizioni. Nelle prossime ore valuteremo se ricorrere alla magistratura, ci coordineremo e decideremo».

Per il capogruppo del M5s all’Ars, Antonio De Luca, «vogliono fare passare la firma del Fsc come un risultato politico, quando invece è un passaggio scontato, che anzi arriva in ritardo per la Sicilia». De Luca dice anche che «ci hanno inviato solo le macro-aree con importi generici, hanno eluso la legge. Hanno trasformato i soldi che l’Ue deve alla Sicilia in una becera campagna elettorale nei comizi, trasformando un diritto in una promessa».

«Andrò più tardi al Teatro Massimo con un cartello, chiederò alla premier Giorgia Meloni di dare una mano a qualche mio amico sindaco che è rimasto escluso dai finanziamenti, visto che la stanno gettando in caciara», dice il capogruppo di ScN all’Ars, Ismaele La Vardera.

 

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