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Formazione professionale in Sicilia, Schifani convoca gli enti: «Ma prima sentirò Turano»

I Cinquestelle attaccano il governo regionale per il mancato avvio dei corsi per chi ha perso il reddito di cittadinanza

Palazzo d'Orleans

Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, incontrerà la settimana prossima le organizzazioni datoriali degli enti della Formazione professionale «per fare il punto sulla delicata situazione che ha creato forte malessere nel settore». È quanto si legge in una nota. La riunione a Palazzo d’Orleans (nella foto), a Palermo, «si terrà - sottolinea la nota della Regione Siciliana - dopo che il governatore avrà ascoltato l’assessore alla Formazione professionale per avere un quadro chiaro e preciso sulle criticità evidenziate e sulle possibili soluzioni amministrative più idonee per risolverle».

Il comunicato non dice altro. Ma è chiaro che il presidente prende in mano la situazione dopo che le associazioni degli enti di formazione hanno «sfiduciato» l’assessore Mimmo Turano, leghista e candidato alle elezioni europee, affermando di non volersi più confrontare con lui. Un’accusa alla quale Turano ha risposto parlando di attacchi in piena campagna elettorale su questioni che non dipendono da lui.

Sul tema della formazione interviene il Movimento 5 Stelle. «I siciliani - dichiara il coordinatore regionale Nuccio Di Paola - sono doppiamente beffati dai governi di centrodestra nazionale e regionale. Prima il governo Meloni toglie il reddito di cittadinanza, poi quello Schifani non avvia i corsi di formazione previsti e senza i quali i cittadini non possono accedere nemmeno incassare il supporto per la formazione e il lavoro di 350 euro disposto dallo Stato per i cittadini che partecipano a progetti formativi e di accompagnamento al lavoro. I partiti di centrodestra sono la piaga del Sud». Di Paola parla del mancato avvio dell’Avviso 3 da parte del governo Schifani che permetterebbe di attivare i corsi per gli ex percettori di reddito di cittadinanza e per i cassintegrati. «Schifani - spiega Di Paola - sta letteralmente regalando a Roma oltre 136 milioni di euro che il governo nazionale aveva previsto come supporto per i cittadini attivi e che fanno formazione, e tiene in cassa 56 milioni di euro utili per avviare i corsi di formazione dell’Avviso 3. Morale: quasi 200 milioni di euro in meno per l’economia del nostro territorio: niente formazione, niente sostegno al reddito e niente lavoro. Un quadro disastroso se si sommano anche gli avvisi 7 e 8 partiti ma non ancora finanziati ed ancora il pasticcio del Programma Garanzia là dei Lavoratori Gol, i cui decreti di finanziamento necessari per avviare i corsi rimangono ancora in fase di pubblicazione. Di circa 400 progetti proposti, solo pochissimi stati approvati e successivamente annullati, creando un blocco completo delle attività formative, così come denunciano gli enti di formazione. Sono assolutamente certo che i cittadini siciliani che saranno a breve chiamati alle urne, vogliano bocciare sonoramente qualsiasi esponente di centrodestra si presenterà sulla scheda elettorale delle amministrative e delle europee».

«La campagna elettorale - ha dichiarato dal canto suo Schifani - porta spesso a valutazioni demagogiche e strumentali. Ed è ciò che sta avvenendo nel campo della formazione professionale, con tentativi di speculazione sulla pelle dei lavoratori da parte dell’opposizione. Sulla delicata situazione che ha creato un forte malessere nel settore, c'è la mia massima attenzione. E in tal senso ho già annunciato pubblicamente che la prossima settimana incontrerò a Palazzo d’Orleans le organizzazioni datoriali degli enti della Formazione professionale per individuare tutte le soluzioni per risolvere le criticità. Pertanto, le polemiche di bassa lega sono respinte al mittente».

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