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Palermo, meno acqua in altri quartieri e rubinetti chiusi per i campi in provincia

Ulteriori riduzioni nell’erogazione da Sferracavallo a Cruillas, da Borgo Nuovo allo Zen. Il dirigente del Consorzio di bonifica Marino: «Negate le quote all’agricoltura»

Fontanella Amap in via Roma, a Palermo

Stretta su altri 23 distretti idrici a Palermo e in provincia rubinetti totalmente chiusi per l’agricoltura. È il nuovo scenario che si staglia all’orizzonte di una crisi idrica che molti addetti ai lavori definiscono sempre più drammatica. L’Amap, società che gestisce il servizio idrico in 48 Comuni, ha stabilito la nuova mappa del risparmio dell’acqua e non si salva quasi nessuno dai tagli.

Dopo le riduzioni decise già dal gennaio scorso, che avevano riguardato il territorio compreso fra la zona Libertà e sino a Bonagia e Falsomiele, adesso tocca praticamente a tutti gli altri quartieri attorno con pochissime eccezioni. Al momento la riduzione dell’erogazione è solo del 4% ma si parla a breve di ulteriori e più sostanziose decurtazioni. Coinvolte le zone di Sferracavallo, Tommaso Natale, Partanna Mondello, Zen, Marinella, Cardillo, Pallavicino, Lanza di Scalea, la zona più esterna di Pizzo Manolfo, i viali Strasburgo, Michelangelo, Croce Rossa e Lazio, ed ancora i quartieri Cruillas, Badia, Cep, Borgo Nuovo, Passo di Rigano, Resuttana, zona stadio e l'intera area costiera tra Arenella, Vergine Maria e Addaura. Uniche aree ancora salve da questo piano anti-siccità sono quelle di Boccadifalco, Baida, Pitrè, Pietratagliata, Noce, Uditore, Villa Tasca, Villagrazia, Pagliarelli e Ciaculli.

La mappa aggiornata è visibile su Open data Sicilia, una community informatica che da circa 10 anni si propone di far conoscere e diffondere la cultura dell’open government e le prassi dell’open data. Presto sarà anche disponibile una app su smartphone che consentirà, in base alla posizione, di avere le necessarie informazioni sulla qualità dell’acqua erogata nella rete idrica della città e degli altri 47 territori della provincia gestiti dalla municipalizzata. Purtroppo l’impressione è che le scorte idriche rimaste negli invasi, ridotte drasticamente a causa dell’assenza di piogge nell’inverno appena trascorso, non potranno permettere di affrontare serenamente l’estate. E bisognerà incrociare le dita, sperando che il prossimo autunno sia più piovoso, altrimenti a dicembre, così come stimato, tutti i bacini saranno inevitabilmente prosciugati.

Il dramma lo stanno già vivendo gli agricoltori della provincia. Per loro si preannuncia un’estate totalmente all'asciutto: «Sino ad oggi - afferma Salvatore Marino, dirigente del Consorzio di Bonifica Palermo 2 che gestisce l’erogazione dell’acqua per uso irriguo - non sono state date le quote dell’acqua all’agricoltura. Martedì prossimo ci sarà una nuova riunione tecnica con l’Autorità di bacino. I volumi degli invasi sono drasticamente ridotti e la legge dice chiaramente che bisogna garantire prioritariamente l’utilizzo dell’acqua per uso potabile». Questo significa che in estate i terreni coltivati non vedranno un solo goccio d’acqua proveniente dagli invasi.
Al momento difficile poter fare previsioni ma è evidente che, a meno di anomale piogge fuori stagione di enorme portata nei prossimi giorni, non sarà data autorizzazione per erogare acqua alle campagne. «Ci saranno dei continui tavoli tecnici - aggiunge Marino -, con aggiornamenti della situazione che avverranno settimanalmente. Vedremo di volta in volta cosa verrà fuori». In pochi, però, credono al miracolo di un intervento straordinario dall’alto di Giove Pluvio.

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