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Verso le Europee, Cuffaro incassa il no di Forza Italia e rilancia: «Alle elezioni la Dc ci sarà»

L'accordo per un sostegno esterno alla candidatura di Luisa Lantieri è saltato. Decisivo il veto di Caterina Chinnici, dalla Sardegna in arrivo il nome di una donna

Totò Cuffaro, segretario nazionale della Dc, non si arrende. «Molti - afferma - continuano a pensare che la Democrazia cristiana non parteciperà alle prossime elezioni Europee. Si sbagliano, noi siamo democristiani e continuano a lavorare per trovare una soluzione anche quando gli altri sono convinti che non c’è più alcuna possibilità. Parteciperemo alle elezioni europee».

Intanto, è saltata l’ipotesi del sostegno esterno di Cuffaro alla lista di Forza Italia per le Europee, così come è sfumata la candidatura di Luisa Lantieri (nella foto), deputato regionale forzista, nella lista azzurra della circoscrizione Sicilia-Sardegna. La Sardegna, oltre ad un uomo, dovrebbe candidare anche una donna e per completare la lista delle due isole non servirà più la quarta siciliana. Dopo avere visto tramontare la possibilità di depositare il simbolo della Dc in una delle liste, per spuntarla e non restare fuori dai giochi, l’ex presidente della Regione era tornato a strizzare l’occhio agli azzurri per far convergere i voti del suo partito sul nome della vicepresidente dell’Ars, nonché componente della segreteria particolare quando era a Palazzo d’Orleans. I due partiti non avrebbero dovuto siglare alcun accordo scritto. Si sarebbe trattato soltanto del sostegno esterno della Dc a Forza Italia.

Il presidente della Regione Renato Schifani si era espresso a favore di Luisa Lantieri, pur non mancando un certo malessere tinto di rosa dentro il suo partito. Ma in serata c'è stato il colpo di scena ed è saltato il banco. A mettere il bastone tra le ruote sarebbe stata un’altra donna, l’ex del Pd ed eurodeputata uscente Caterina Chinnici, da pochi mesi transitata tra i berlusconiani e appoggiata nella sua nuova corsa a Bruxelles dal leader dell’Mpa, Raffaele Lombardo. Che i fili tra Forza Italia e la Dc si fossero riannodati, lo dimostrano le affermazioni di Schifani, che aveva rimandato al mittente l’accusa di essersi opposto alla candidatura della Lantieri e definito «una bufala» il veto che avrebbe posto: «Sarebbe assurdo mettere un veto su una deputata che stimo e che stimiamo tutti, che abbiamo eletto vicepresidente del Parlamento regionale. Eletta in Forza Italia con i voti di Forza Italia. Sarebbe davvero assurdo», aveva sottolineato a margine della cerimonia di riapertura al traffico di un tratto della carreggiata verso Catania della A19. E a proposito dei malpancisti, aveva aggiunto: «Non capisco quali malumori potrebbero esserci all’interno del mio partito nei confronti di Luisa Lantieri, non penso possano nascere per un fatto di competizione interna».

Per Schifani il tema era di livello nazionale: «Noi la lista l’abbiamo chiusa con tre uomini e tre donne, in Sicilia sei candidati e due in Sardegna. Se la Sardegna non dovesse indicare una donna per motivi territoriali, toccherebbe alla Sicilia indicare una quarta donna. E credo che la soluzione di indicare la Lantieri, la terza deputata regionale in carica, dovrebbe essere la soluzione naturale».

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