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La costruzione, i cantieri e i lavori per il raddoppio: il ponte Corleone di Palermo tra polemiche e disagi

Croce e delizia dei palermitani, l'infrastruttura che collega la città e l'autostrada verso Catania e Messina compie quest'anno 62 anni. Ecco la sua storia

Code di auto sul ponte Corleone a Palermo

È il più antico dei ponti che attraversano il fiume Oreto. Il ponte Corleone, costruito nel 1962 e da sempre croce e delizia dei palermitani, è stato frequentemente sottoposto a interventi di manutenzione. Fu riprogettato nell'ambito della realizzazione della circonvallazione con l'obiettivo, compito che ha portato avanti fino a questo momento, di diventare il principale collegamento fra la città e l'autostrada verso Catania e Messina.

La realizzazione

Chiamato anticamente ponte Rancio, fu distrutto nel 1720 da una violenta inondazione, per poi essere ricostruito con «nuove» tecnologie e ribattezzato col nome che porta attualmente. La sua costruzione avvenne infatti in prossimità di un altro ponte - che aveva lo stesso nome - che permetteva di attraversare il fiume Oreto e si trovava sulla strada di collegamento tra Palermo e Corleone. L'infrastruttura su cui a giugno partiranno i lavori che cosentiranno finalmente il raddoppio, con un investimento di circa diciassette milioni di euro, compie quest'anno 62 anni.

L'incubo degli automobilisti

L'amministrazione comunale di Palermo, negli anni Cinquanta, decise infatti di riedificare il ponte per attraversare l'Oreto, ma fu fatta una scelta che i palermitani pagano a caro prezzo da più di mezzo secolo: non furono progettate le corsie d'emergenza. Il ponte Corleone è così stato sempre al centro delle polemiche: nonostante l'età relativamente giovane, il viadotto è tuttora malconcio e, tra un intervento e l'altro, ha spesso trasformato in un incubo gli spostamenti degli automobilisti. Riduzioni a una corsia, lavori e cantieri, hanno spesso allungato, enormemente, i tempi di percorrenza in entrata e in uscita dalla città.

Gli interventi mancati

La mancanza delle corsie d'emergenza indusse Palazzo delle Aquile a correre ai ripari e, nel 2006, furono avviati i lavori per la realizzazioni di due bretelle laterali: dieci metri di larghezza e duecento di lunghezza. L'obiettivo era quello di alleggerire il traffico ma anche il ponte, attraversato quotidianamente da migliaia di mezzi. Un'operazione che fu avviata, ma mai completata. Basti pensare che dopo due anni gli operai della ditta incaricata si fermarono per via delle difficoltà economiche dell'azienda e il Comune revocò il contratto di appalto.

Il ponte dei suicidi

Insomma, un'arteria strategica sì, ma da sempre sinonimo di disagi per i palermitani e non. Ma non finisce qui, perché nel corso del tempo, a causa dei numerosi eventi nefasti, il ponte Corleone è stato spesso soprannominato il ponte dei suicidi. Si decise quindi di prendere provvedimenti: nel settembre del 2011 furono installate lungo i margini esterni delle barriere di sicurezza. Come deterrente, furono collocate alcune reti dell'altezza di due metri costituite da telai in ferro zincato per rendere più complicato scavalcare le ringhiere laterali.

 

 

 

 

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