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Palermo, i lavoratori dell'Irca protestano per gli stipendi in ritardo: «Regione immobile»

I dipendenti sono scesi in piazza con i sindacati: «L’istituto è sempre meno un punto di riferimento»

Ritardi nell’erogazione degli stipendi e un consiglio di amministrazione «incapace di deliberare da 15 mesi un bando per l’assunzione in servizio del vertice amministrativo di ruolo». I dipendenti dell’Irca (l'Istituto Regionale per il Credito Agevolato) scendono in piazza e danno vita ad un sit in sotto Palazzo d’Orleans, sede della Presidenza della Regione Sicilia: al loro fianco le sigle sindacali di categoria tra cui Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca Uil, Unisin e Ugl Credito.

L’istituto, nato nel 2018 dalla fusione di Ircac e Crias, svolge attività di sviluppo della cooperazione siciliana attraverso la concessione di aiuti alle imprese sotto forma di finanziamenti agevolati per investimenti produttivi, attività promozionali, copertura del fabbisogno finanziario e per la capitalizzazione delle società cooperative, intervenendo in favore delle piccole e medie imprese siciliane. Lavoro che dal 2018 sembra essere stato rallentato a causa della sopravvivenza dei Cda di Ircac e Crias: «Il paradosso principale - attacca Gabriele Urzì, segretario provinciale e dirigente nazionale Fabi - è che dal 2018 sono tutte e tre ancora in vita con un aggravio di costi che non serve a nessuno e con complicazione che si potrebbero risolvere in poche settimane».

I sindacati denunciano «l’immobilismo della Regione» e la perdita di credibilità difronte alle aziende che vedono l’istituto sempre meno come punto di riferimento. «Basti considerare che per la prima volta in settant’anni - sottolinea Massimo Saeli, segretario di Ugl Credito - nonostante le casse non siano in sofferenza. Il Cda non riesce a gestire l’ordinario e lo straordinario in una momento di fusione». «Probabilmente il credito agevolato viene visto dalla politica come settore su cui fare clientelismo e assistenzialismo - attacca Elvira Morana, segretario regionale Cgil Mediocredito Sicilia - e quindi c’è questo stallo che non fa decollare un vero e proprio sistema di credito agevolato nel rispetto delle regole».

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