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Palermo, meno Tari grazie alla tassa di soggiorno

Il sindaco scrive all’area Tributi: aumentare il prelievo sulla permanenza giornaliera dei turisti di 50 centesimi a pernottamento

Il sindaco di Palermo chiede di limitare l'aumento della Tari anche per l'anno prossimo. Intende fissare il corrispettivo Tari per due anni di seguito con un aumento minimo (al massimo del 2,7%) per il 2025.

Al momento, la proposta che plana sui tavoli del Consiglio comunale per il 2024 è di un corrispettivo di poco superiore a 115 milioni, 12 in più dell'anno scorso (103): sostanzialmente entro il limiti del 9,7 per cento fissato dall'Arera. Un risultato arrivato dopo un tira e molla con l’azienda e una serie di ritocchi anche sul tipo di servizio da svolgere. Dopo le originarie richieste della Rap che reclamava circa 30 milioni in più per rimettere in cammino l'azienda di igiene ambientale, si è arrivati a più miti consigli con un piano di risanamento affidato a Carlo Amenta e approvato dal Cda Rap, che ora passerà al vaglio finale del Consiglio. Un Pef Tari, insomma, più vicino alla volontà di Roberto Lagalla che non vuole entrare pesantemente nelle tasche dei contribuenti a fronte, peraltro, di un servizio per il quale varie volte ha detto di non essere soddisfatto. E rispetto alla indicazione fornita alla Srr lo fa nella formula della «direttiva vincolante».

Il primo cittadino ha scritto una nota alla Srr (la società per la regolamentazione del servizio su base provinciale) chiedendo di asseverare in fretta il Pef Tari a 115,4 milioni, visto che la scadenza è fissata dalla legge al 30 aprile. La richiesta di bloccare il costo a quella cifra è per «contenere l'onere posto a carico della collettività anche per il 2025, contenendo il limite di crescita entro il limite del 2,7%, ridotto per effetto della applicazione del coefficiente di recupero produttività» del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti.

Il consulente della società partecipata, Amenta spinge per arrivare a un legame più stretto fra area tecnica e area economica in modo da collegare i processi produttivi dall’inizio alla fine. Un punto di frizione è rappresentato dall'area del personale, carente. Infatti, l'assunzione di un blocco di dipendenti è praticamente considerato necessario per avviare risparmi che il maggiore controllo dei mezzi, con gli investimenti e un potenziamento dell’officina, potrebbero consentire fino al 40 per cento, in tre anni, sui costi di manutenzione; e del 50 per cento sul noleggio. Sicuramente, intanto, bisogna tarare meglio la presenza della forza lavoro in azienda con l’assunzione di un direttore generale, due dirigenti, 46 autisti e 109 operai. Al momento - è bene essere precisi - tutto ciò è sulla carta e deve essere trasformato in delibera consiliare.
Intanto, il sindaco, vuole utilizzare un’altra leva per sterilizzare gli aumenti della Tari. Una norma di quest’anno consente di destinare a favore dell’igiene ambientale una quota dei proventi della tassa di soggiorno. Opportunità che Lagalla ha colto al volo. Con un di più: l’invito all’area dei Tributi a rideterminare la tariffa, aumentandola di 50 centesimi di euro a carico dei turisti per ogni giorno di pernottamento in città. Così «il maggiore gettito derivante dal superiore incremento delle tariffe rispetto all’attuale stanziamento del bilancio potrà essere destinato 2 milioni per il 2024 e 3 milioni per l’anno successivo alla copertura dei costi relativi al servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti».

Dal settembre dell’anno scorso è entrato in vigore il nuovo tariffario. Per gli alberghi a una stella 1 euro, 1,50 euro per i 2 stelle, 3 euro per i 3 stelle, 4 euro per i 4 stelle, 5 euro per i 5 stelle. Per le strutture extra alberghiere e le camere destinate a locazioni brevi l'imposta è di 2 euro. Per tutte il sindaco vuole un aumento lineare di 20 centesimi.

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