«Apprezzo molto il fatto che abbiate chiamato Travelexpo Borsa globale dei turismi, un plurale significativo che vuole sottolineare ed includere la ricca varietà del settore, che non può assolutamente essere racchiuso in un semplice singolare. Oggi, infatti, non possiamo più parlare di Turismo, ma, considerando la ricca offerta turistica italiana, dobbiamo parlare di Turismi». Così la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, nel messaggio inviato alla ventiseiesima edizione di Travelexpo, che si apre oggi (5 aprile) a Terrasini, in provincia di Palermo. È per questo, spiega, che «nel Piano Strategico del Turismo, il documento programmatico del MiTur fino al 2027, vengono descritti e approfonditi - anche in ottica industriale - i vari tipi di turismi presenti in Italia».
Secondo la ministra Santanché, infatti, «la poliedricità del settore è dovuta soprattutto alla ricchezza territoriale della nostra amata Italia, che vanta mare, montagna, città d’arte, borghi, cammini solo per citarne alcuni. È un comparto importante per la nostra Nazione, alla base del Pil, che crea profitti e dà lavoro a molte persone, in particolare alle donne. Dobbiamo, perciò, saper adeguatamente valorizzare e promuovere i luoghi, mettendo in luce tutte le diversità, che poi sono dell’unicità».
Dunque, promuovendo l’impegno di Travelexpo per l’allungamento delle stagionalità turistiche, Santanché afferma che ciò è fondamentale «soprattutto se si guarda in prospettiva. Il futuro è uno degli obiettivi anche di Travelexpo, questo importante appuntamento del settore, occasione di confronto con gli operatori per definire strategie di sviluppo possibile per il prossimo quinquennio».
Tutto ciò serve a «non concentrare turisti esclusivamente in determinati periodi dell’anno e solo in alcune città - osserva ancora Santanché - . Allungare la stagionalità diventa, quindi, più che un’opportunità, una necessità, che non dobbiamo assolutamente farci sfuggire, ma anzi favorire». Per fare questo - è la ricetta della ministra, bisogna «potenziare i piccoli Comuni, che soffrono attualmente di spopolamento, dotandoli di servizi adeguati, rendendoli così appetibili per turisti stranieri, ma anche per connazionali che vogliono magari sfruttare la possibilità del lavoro agile per fare una piccola pausa durante l’anno, senza però allontanarsi troppo. È anche in questa direzione che i 34 milioni di euro destinati ai piccoli Comuni a vocazione turistica daranno una spinta propulsiva».
«Ci tengo a ringraziare tutti voi - conclude Daniela Santanché - per il grande lavoro che fate e per avere colto la sfida più importante: quella di fare tornare l’Italia turistica sulla vetta del podio. Ricordo, infatti, che il ministero ed io siamo a vostra disposizione, sia nell’ascolto che nel continuare a lavorare insieme. Buon lavoro!».
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