Tra le ricerche nelle banche dati compiute dal luogotenente della guardia di finanza Pasquale Striano, una riguarderebbe l’attuale sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, circa un mese prima della sua elezione: il 19 maggio 2022, durante la campagna elettorale. Il sindaco sarebbe finito nella lista degli 800 politici e vip controllati abusivamente e in una nota afferma che «l’inchiesta della Procura di Perugia, se confermata, disegna un quadro molto grave e sconcertante che rischia di calpestare i pilastri della democrazia nei quali credo fermamente e sui quali si fonda lo Stato di diritto».
«I fatti vanno certamente approfonditi nelle sedi opportune e, al riguardo, esprimo piena fiducia nell’operato della magistratura, alla quale spetta il compito di definire i contorni di questa vicenda e di fare convincente chiarezza - afferma Lagalla - in particolare, sarà necessario verificare se si sia di fronte alla sconsiderata iniziativa di un singolo ed infedele soggetto o se, al contrario, dietro questa attività di vero e proprio dossieraggio si nasconda una trama da scandagliare nei suoi pericolosi ed inaccettabili aspetti di delegittimazione di incolpevoli personaggi che rischiano di diventare strumentali bersagli di oscure e minacciose macchinazioni mediatiche».
«Per quanto mi riguarda - continua il sindaco - reputo almeno sospetto apprendere dalla stampa che le informazioni che mi riguardano sarebbero state attinte nei giorni della campagna elettorale per sindaco di Palermo, peraltro in coincidenza di malevoli attacchi nei miei confronti ad opera di alcune e ben identificate testate giornalistiche».
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