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La protesta dei trattori arriva a Palermo, attesi venti pullman da tutta la Sicilia

I mezzi pesanti raggiungeranno la sede della Presidenza della Regione intorno a mezzogiorno. Hanno aderito un centinaio di sindaci

Gli agricoltori e gli allevatori siciliani sono pronti a un'altra giornata di proteste. Domani, mercoledì 14 febbraio, si svolgerà una manifestazione in piazza indipendenza a Palermo: i mezzi pesanti raggiungeranno la sede della Presidenza della Regione intorno a mezzogiorno per ribadire ancora una volta i problemi che affliggono la loro attività e chiedere interventi a sostegno del comparto martoriato da aumenti e da concorrenza sleale.

Tra i motivi della protesta ci sono le politiche dell’UE, dell’Italia e della Regione Siciliana, ritenute a favore della vendita di prodotti non salubri a danno di quelli siciliani; l'assenza di misure a sostegno dell’agricoltura e dell’allevamento, schiacciati da costi di produzione e ormai schizzati alle stelle; la svendita dei terreni alle multinazionali dell’energia; l’inserimento di carne sintetica, cibo preparato nei laboratori e di tutti quei prodotti alimentari che, a differenza dei prodotti siciliani, sono dannosi per la salute; lo spopolamento della Sicilia a causa della continua emigrazione di giovani.

Saranno presenti venti pullman provenienti da varie province e cinque trattori autorizzati dalla prefettura.

A sostenere la manifestazione, la Fenapi, Federazione nazionale autonoma piccoli imprenditori: «Vogliamo manifestare la nostra completa e piena solidarietà a tutti gli imprenditori agricoli - dice il presidente regionale Pietro Cascio - che in questi giorni, si sono resi protagonisti di svariate manifestazioni per evidenziare la crisi in cui versa il comparto e le stringenti misure che provengono dalla Politica agricola comunitaria. Il nostro appoggio in particolare alla manifestazione - continua Cascio - si traduce nella disponibilità ed apertura a un dialogo costruttivo per individuare le proposte ritenute più adeguate a superare la crisi da coloro che sono i principali attori del comparto agricolo. Siamo ben consci che il settore agricolo rappresenta la fondamentale leva dell’economia siciliana e che se adeguatamente riformato potrebbe anche portare ad una notevole riduzione del fenomeno emigratorio che interessa i giovani siciliani».

«Domani, nel giorno di San Valentino, dimostriamo di amare davvero la Sicilia. La partecipazione di tutti sarà un segnale forte di presenza e vicinanza alle categorie più colpite da politiche nazionali ed europee sbagliate», dice il leader di Sud chiama nord, Cateno De Luca, che salirà sui trattori per sostenere la protesta degli agricoltori. «Oltre 100 sindaci hanno già confermato la loro presenza, pronti a scendere in piazza con la fascia tricolore. Nessuna bandiera di partito. Solo lo slogan «amo Sicilia» per dar voce a chi voce non ha. Per dar voce a chi è stanco di subire».

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