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Corte dei Conti, confermata in appello l'assoluzione dell'ex assessore regionale Croce

Era stato accusato per un presunto danno erariale legato alle retribuzioni dell'ex direttore generale dell'Arpa Sicilia

Maurizio Croce

La sezione di appello della Corte dei Conti conferma l’assoluzione dell’ex assessore regionale Maurizio Croce, che era stato accusato di per presunto danno erariale di 462.175,04 euro connesso alla nomina del direttore generale dell’Arpa Sicilia, Francesco Vazzana.

Con atto di citazione in giudizio, la Procura Regionale della Corte dei Conti aveva contestato a Croce un asserito danno erariale, la somma di 462.175,04 euro è quella corrispondente alle retribuzioni corrisposte. Tale giudizio è stato promosso dalla procura sulla base di quanto statuito dalla sentenza con cui il Tribunale di Palermo - Sezione Lavoro - aveva dichiarato illegittima la nomina del Vazzana, accogliendo il ricorso proposto da un partecipante alla procedura di selezione.

La procura contabile ha contestato la legittimità della nomina del Vazzana in ragione dell’asserita carenza da parte dello stesso del requisito esperienziale consistente nell’aver rivestito per almeno un quinquennio il ruolo di direttore tecnico o amministrativo di «enti o aziende pubbliche o private di dimensione economica e strutturale assimilabile a quella dell’ente interessato dello svolgimento dell’incarico».

Secondo l’ipotesi accusatorio, Croce aveva voluto sostanzialmente indirizzare la nomina del Vazzana in ragione di un pregresso legame di amicizia. Croce, con gli avvocati Girolamo Rubino, Giuseppe Impiduglia e Ester Daina, ha contestato sotto più aspetti la citazione della Procura con apposita comparsa di risposta. In particolar modo hanno evidenziato l’insussistenza dell’elemento psicologico della colpa grave, rilevando che l’applicazione del requisito esperienziale citato dalla Procura risultava quantomeno controversa con rifermento alla nomina del Direttore Generale dell’Arpa. Inoltre, i difensori di Croce hanno evidenziato come la nomina del Vazzana non fosse stata condizionata da presunti legami amicali, ma dall’esperienza maturata dal manager nel delicato settore delle verifiche di impatto ambientale che aveva condotto l’assessore, sulla base di una scelta altamente discrezionale e di carattere fiduciario, a conferire l’incarico allo stesso Vazzana. I legali hanno, altresì, precisato che le ragioni sottese alla nomina erano state puntualmente indicate nella parte motiva del decreto di conferimento dell’incarico in questione.

Da ultimo, i difensori hanno evidenziato che la Corte di Appello di Palermo, sezione Lavoro, in riforma della pronuncia di primo grado, aveva ritenuto la nomina del Vazzana esente da qualsivoglia profilo di illegittimità, specie sotto l’aspetto motivazionale.

La Corte dei Conti, condividendo le tesi difensive degli avvocati Rubino, Impiduglia, Daina, ha assolto Croce e condannato l’Arpa alla refusione delle spese legali Lo stesso Giudice Contabile, inoltre, ha affermato il carattere fiduciario della nomina ed ha altresì ritenuto ampiamente e adeguatamente motivata la designazione di Vazzana.
La pronuncia del giudice di primo grado è stata appellata dalla procura regionale davanti alla sezione giurisdizionale di appello della Corte dei Conti. Il giudice di appello, in esito alla udienza pubblica del 23.11.2023, ha confermato la sentenza di assoluzione pronunciata dal giudice di primo grado evidenziando - tra gli altri - come spettasse alla Commissione di esperti, all’uopo nominata dall’assessore, la verifica del possesso da parte dei candidati dei requisiti prescritti dalla normativa vigente chiarendo, inoltre, che Croce fosse tenuto a conferire l’incarico ad una delle personalità ritenute idonee sulla base di considerazioni di tipo fiduciario. Alla luce delle superiori circostanze, la sezione di appello ha ritenuto esente il Croce da qualsivoglia responsabilità, liquidando in suo favore le spese legali quantificate in misura pari ad euro 5.000,00 oltre spese generali, Iva e Cpa.

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