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A Palermo flash mob contro le nomine dei manager delle aziende sanitarie siciliane

La manifestazione, caratterizzata dalle poltrone in piazza, organizzata dal Forum sanità pubblica

Flash mob contro le nomine dei manager delle aziende sanitarie stamattina davanti alla presidenza della Regione siciliana, dove il Forum sanità pubblica di Palermo e provincia ha portato 18 poltrone con i simboli dei partiti «per simboleggiare la spartizione fatta tra le forze politiche, senza pudore né ritegno, mentre gli ospedali scoppiano e la sanità pubblica è al collasso». L’iniziativa di protesta nasce, dicono gli organizzatori, «per contestare i criteri che stanno alla base delle recenti nomine dei manager delle aziende sanitarie siciliane e la scelta di confermare, e addirittura promuovere, direttori che hanno dato pessime prove, solo per salvare alcuni degli esistenti».

«Abbiamo voluto organizzare questo momento simbolico per rappresentare al governatore Renato Schifani il nostro disagio rispetto allo spettacolo cui la politica regionale ci ha sottoposto in queste settimane - dice Giorgio Martinico, presente al falsh mob con gli altri portavoce Ernesto Melluso e Laura Di Martino -. Il rinnovo delle cariche dirigenziali nella sanità siciliana è diventato il solito teatrino di spartizione delle poltrone tra partiti. Non abbiamo visto nessuna logica, nessun criterio di scelta legati al merito e alla capacità di gestione. Chi ha distrutto la sanità siciliana - sottolinea - è stato confermato o al massimo spostato da una poltrona all’altra, con il risultato che la sanità pubblica in Sicilia è sempre più in difficoltà e i cittadini non hanno più possibilità di curarsi come invece è riconosciuto dalla nostra Costituzione».

Da settimane il Forum sanità pubblica chiede un incontro al presidente della Regione siciliana Renato Schifani. «Vogliamo capire - sottolinea Martinico - qual è la strategia per il rilancio della sanità pubblica, se ne esiste una. Purtroppo, dubitiamo fortemente e la vicenda della 18 poltrone lo dimostra. Poco interessa dei diritti dei siciliani e molto interessa delle logiche di spartzione. La sanità si sta svendendo a tutti gli effetti», conclude.

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