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Influenza, in Sicilia un piano d'emergenza per i pronto soccorso

Se necessario, negli ospedali verrà dato spazio ai pazienti con polmoniti e difficoltà respiratorie: circolare della Regione

Il pronto soccorso dell'ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento

Dagli uffici dell'assessorato regionale alla Salute, in piazza Ziino a Palermo, rassicurano subito, precisando che al momento non c’è un’emergenza e che il paracadute si aprirebbe solo in caso di forte necessità. Ma tant’è: «Preso atto dell’incidenza attuale, presso i pronto soccorso, di soggetti affetti da severi sintomi influenzali o da patologia virale da Covìd-19, che ha creato il cosiddetto fenomeno di iperafflusso, si è ritenuto, su proposta dei direttori sanitari e delle aree di emergenza», che gli stessi responsabili d’azienda, «limitatamente al periodo di criticità e fino alla cessazione dello stesso, valutino la possibilità di sospendere i ricoveri», per lo meno quelli programmati, «nel caso in cui l’indice di sovraffollamento, preso come parametro di riferimento, superi il valore soglia del 300%».

Insomma, l’avviso ai naviganti è chiaro: se serve, in caso di saturazione dei letti ospedalieri, come avveniva in piena pandemia bisogna fare spazio ai pazienti con polmonite e difficoltà respiratoria, assicurando loro un posto e rinviando gli interventi non urgenti. È quanto prevede la circolare inviata in queste ore dall’assessorato regionale alla Salute alle Asp e ai nosocomi dell’Isola, a cominciare da Palermo, dove l’afflusso ai pronto soccorso causa virus, durante le festività natalizie, è particolarmente lievitato. Ma il problema sta riguardando un po’ tutte le province, e stavolta più che il Covid, lo zampino l’ha messo l’influenza stagionale, che nei soggetti fragili e non vaccinati sta creando sintomi più pesanti del previsto, oltre che un’accelerazione dei contagi, certificata anche dall’Istituto superiore di sanità, che nel bilancio degli ultimi sette giorni, in una scala di colori che va dal giallo al rosso scuro, colora la Sicilia di rosso chiaro (dall’arancione della scorsa settimana) con un’incidenza di 16,5 casi ogni mille assisiti: un dato in linea con la media nazionale, «cui concorrono anche altri virus respiratori, sebbene quelli dell’influenza stagionale siano in aumento».

Di contro, la temuta impennata natalizia del Covid, per adesso, non c’è stata. Anzi, l’ultimo bollettino del Dasoe registra un calo del 23% di infezioni su base settimanale e anche una diminuzione dei ricoveri, da 165 a 151. Va detto, però, che il bilancio è aggiornato al 31 dicembre, mentre la coda delle festività resta ancora tutta da monitorare e alcune province come Palermo e Ragusa risultano in controtendenza, con un rialzo, rispettivamente del 40 e del 67% di positivi.

Ed è anche per questo, per evitare brutte sorprese da qui a metà gennaio, che, in attesa dei nuovi dati, l’assessorato regionale ha lasciato liberi i direttori sanitari di sospendere, in caso di necessità, i ricoveri ordinari dando spazio ai soggetti che arrivano in nosocomio con patologie da virus respiratorio. Il sovraffollamento verrà “misurato” quotidianamente, in costante dialogo tra aziende e Regione.

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