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Lagalla: «Palermo non è una città insicura e non abbiamo sottovalutato il tema della sicurezza»

Il sindaco: «In tutti i fenomeni criminali più gravi degli ultimi mesi dallo stupro al Foro Italico all’omicidio in discoteca le forze dell’ordine hanno individuato i presunti responsabili anche grazie al contributo delle telecamere di videosorveglianza messe in campo dal Comune»

«Qualche organo di informazione e qualche esponente di opposizione e maggioranza ha immaginato che questa amministrazione abbia sottovalutato il problema della sicurezza in città. Nessuno sottovaluta questi problemi. Ma è obbligo dei rappresentanti delle istituzioni riportare i problemi alla loro dimensione prefigurando i rimedi necessari a tutela dei cittadini. Tutte le statistiche e le classifiche attestano che Palermo non è una città insicura». Lo ha detto il sindaco Roberto Lagalla al Consiglio comunale riunito stamane nella sala Martorana.

«Il Censis attesta che, tra quattordici città metropolitane d’Italia, Palermo è decima per numero di reati e pericolosità percepita - ha detto il sindaco - questo non significa che il problema non c’è, ma va riportato alla sua dimensione comparativa. Le misure per l’ordine pubblico sono competenza del ministero degli Interni e affidate al questore che vengono condivise nel Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. L’autorità locale partecipa in sinergia con le autorità statali sulla base di una programmazione complessiva».

«Del resto in tutti i fenomeni criminali più gravi degli ultimi mesi dallo stupro al Foro Italico all’omicidio di un tunisino in via Roma, dalla sparatoria in via La Lumia all’omicidio in discoteca - ha detto Lagalla - le forze dell’ordine hanno individuato i presunti responsabili anche grazie al contributo delle telecamere di videosorveglianza messe in campo dal Comune».

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