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Palermo, la condanna all'assessore Orlando: le prime reazioni e la richiesta di dimissioni

Ramon La Torre e Frank Ferlisi, segretario cittadino e provinciale di Rifondazione comunista: «Sarebbe imbarazzante per la credibilità delle istituzioni pubbliche se rimanesse»

Dopo la condanna a un anno e sei mesi (pena sospesa) per tentativo di concussione all’attuale assessore comunale ai Lavori pubblici a Palermo, Salvatore Orlando, che all’epoca del presunto reato, nel 2015, era presidente del Consiglio comunale, arrivano le prime reazioni e le prime richieste di dimissioni.

Ramon La Torre e Frank Ferlisi, segretario cittadino e provinciale di Rifondazione comunista, dicono: «Crediamo che sia arrivato il momento che Totò Orlando smetta di fare l’assessore: ne chiediamo formalmente le dimissioni.  La città di Palermo non può permettersi di continuare ad avere un assessore condannato ad un anno mezzo per tentata concussione. Politicamente e moralmente Orlando ha fatto l’assessore abusivamente, visto che era già condannato quando il sindaco Lagalla ha scelto di nominarlo».

«Sarebbe imbarazzante per la credibilità delle istituzioni pubbliche se continuasse a fare l’assessore, cosi come è stato imbarazzante, in questi anni, il silenzio delle forze politiche e dei consiglieri comunali che, con la sola eccezione del gruppo di Sinistra Comune, non hanno mai chiesto a Totò Orlando di fare un passo indietro».

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