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Palermo, Lagalla smorza i toni su Nakajima: «Schifani? Nessuna polemica, solo incomprensioni»

Sul rimpasto il sindaco ha confermato l'ingresso di Alongi al posto di Mineo: "Manterrà le stesse deleghe"

«Nessuna polemica, al massimo delle incomprensioni». Il sindaco Roberto Lagalla torna sul botta e risposta con il presidente della Regione Renato Schifani: nei giorni precedenti, l’ex presidente del Senato aveva ruggito sull’organizzazione della festa del magnate giapponese Kaoru Nakajima, che come anticipato dal Giornale di Sicilia, ha affittato per domenica 5 novembre i due teatri cittadini e mandato in buyout Villa Igiea dal 3 al 5 novembre.

«Abbiamo ereditato una iniziativa maturata in fase pre covid - continua il primo cittadino - e si erano già espressi da tempo i due consigli di amministrazione dei teatri, non ne fare né una tragedia né un problema visto che abbiamo visitatori selezionati che impegneranno la nostra città nei prossimi giorni». Il governatore siciliano si era anche espresso contro l’utilizzo dei teatri, ritenuti «non consoni» a questo tipo di attività. Lagalla, però, ricorda come «anche in questi stessi teatri sono stato invitato addirittura a manifestazioni politiche, quindi non vedo il problema».

Intanto, come ancora una volta anticipato dal Giornale di Sicilia, fervono i preparativi anche sull’incontro che il sindaco avrà con l’imprenditore giapponese a Villa Niscemi, fissato per sabato: «Non conosco mister Nakajima - ha sottolineato Lagalla - ha chiesto di poter incontrare il sindaco e lo faccio con piacere come si fa con qualunque ospite che chiede di incontrare il sindaco». Un incontro che potrebbe rivelarsi terreno fertile per investimenti, nell’ottica di quel partenariato pubblico-privato che Lagalla ha sempre promosso.

In città potrebbero essere utili gli investimenti del miliardario e far rpendere il piatto della bilancia dalla parte giusta potrebbe giocare il ruolo della Sicilia nell’immaginario del giapponese medio: in questo aiuterebbe anche la nuova rotta che collega Palermo al Sol levante attraverso Istanbul. Lagalla però si tiene vago: «Non so quali sono i suoi obiettivi aziendali ed è chiaro che se rientrerà di parlarmene la città è sempre aperta a valutare ipotesi di lavoro ceh ne possano migliorare la credibilità internazionale».

Ma a tenere banco è anche il rimpasto: notizia fresca la decisione di deporre dal ruolo di assessore Andrea Mineo in favore di Pietro Alongi, «che manterrà più o meno le stesse deleghe» ha spiegato il primo cittadino, che ha poi continuato: «Il Vangelo ci insegna che ci sono le cadute e le resurrezioni. Ha dimostrato di lavorare e saperlo fare bene e credo che le competenze acquisite non debbano mai andare disperse». Per Mineo si profila un ruolo nella Città metropolitana, mentre per Fratelli di Italia si dovrebbe concretizzare una distribuzione di posti tra le fila delle partecipate, «così come si era già discusso illo tempore» conclude Lagalla.

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