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Palermo, la Città dei Ragazzi torna a vivere dopo cinque anni di oblio

La nuova sfida raccolta dalla fondazione «Le Vie dei Tesori», che gestirà le attività. Il Comune si occuperà della manutenzione del giardino. La riapertura domenica 29 ottobre

Il vecchio trenino della Città dei Ragazzi (foto di Alessandro Fucarini)

La sfida del partenariato pubblico-privato si gioca sul campo dell’intrattenimento creativo per l’infanzia. La Città dei Ragazzi, storica struttura con giardino del Comune di Palermo dedicata ai giovanissimi, attaccata alla Casina Cinese, riapre con un’ambizione dal respiro largo: fare in modo che il servizio rimanga a disposizione dei cittadini tutto l’anno.

Il luogo che sabato 28 ottobre verrà presentato alla stampa e domenica 29 sarà già a disposizione di tutti, ha tenuto le porte sbarrate per almeno cinque anni. Ovviamente, non un bambino a correre, ridere, scherzare, giocare. Quella, ormai, pareva una pratica morta e sepolta, uno dei tanti posti tramontati in silenzio nel caos calmo di questa città. Invece, il Comune ha riqualificato i luoghi che ora tornano a vivere.

E ci volevano visionari come quelli del festival Le Vie dei Tesori per raccogliere una sfida sicuramente non facile, ma molto affascinante. La fondazione - che si occupa di svelare le bellezze nascoste della Sicilia attraverso una formula originale di fruizione dei beni storici e artistici, tanto da essere diventato un brand di livello nel panorama italiano delle organizzazioni culturali - sarà il motore nuovo della Città dei Ragazzi, grazie a un accordo sperimentale di gestione condivisa.

Secondo l’intesa, che ha una validità di 16 mesi, «la Fondazione avrà cura della gestione e della conduzione delle attività socio-ludico educative e culturali e del servizio di caffetteria/ristoro a esse connesso». Rimangono a carico del Comune l’onere e la gestione dei servizi di custodia, sorveglianza, pulizia del giardino storico e degli spazi in generale, pulizia e igienizzazione dei servizi.
Le Vie dei Tesori garantirà con proprio personale il servizio di accoglienza e le attività del parco per un minimo di 300 giorni nel periodo di affidamento. Il giardino sarà aperto con il contributo simbolico di 1 euro a ingresso (50 centesimi minori e disabili), gli incassi, che vanno al Comune, saranno destinati al miglioramento del luogo e alla manutenzione straordinaria del parco. Inoltre, la fruizione delle attività (trenino, battello, laboratori) prevede piccoli contributi.

Sarà una sfida tenere aperto un luogo su cui, una volta riattivato, scatteranno molte aspettative, soprattutto per la curiosità di una struttura pubblica la cui gestione, e conseguente ideazione, avverrà seguendo un modello privato. Ma ci credono il sindaco, Roberto Lagalla, e l’assessore comunale ai Servizi sociali, Rosi Pennino, da cui dipende la struttura. Lagalla e Pennino hanno entrambi firmato la convenzione sperimentale con Laura Anello, che è a capo della fondazione. E un fitto programma di attività sta per essere avviato.

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