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Comune di Palermo, oltre 5 milioni di tasse recuperate anche dai privati

L’Ufficio tributi, assieme alle Attività produttive, aveva già ottenuto una somma di poco inferiore dalle aziende morose

Palazzo delle Aquile a Palermo

Al Comune di Palermo spuntano altri 5 milioni e mezzo sul libro contabile delle entrate dei tributi. Oltre alle aziende che hanno fatto pace con il fisco municipale, il Comune tira la riga e fa la somma delle tasse evase dai privati cittadini, cartelle che erano state contestate dal contribuente e che ora, con lo strumento della definizione agevolata trovano composizione. Portando, di fatto, l’ossigeno tanto atteso alle casse dell’Ente «intubato» da anni di mancata riscossione.

Già un milione è stato versato, la restante cifra (4.695.185,48) è stata spalmata in 20 rate da pagare in 5 anni. Incassi lenti ma sicuri per il bilancio comunale, che proprio nei tributi ha il suo tallone d’Achille, quando deve chiudere esercizi finanziari. E va molto bene anche la tassa appena istituita sui diritti portali: ad agosto il comune ha incasso più di 117 mila euro. Era la prima mission della nuova giunta e dell’assessore al Bilancio, il deputato e fedelissima della premier Meloni, Carolina Varchi, ancora impegnata nelle vicende amministrative locali, nonostante le voci che la vedono prossima dimissionaria dal ruolo e totalmente immersa nella politica nazionale con Fratelli d’Italia.

I contribuenti che hanno chiesto di chiudere con una istanza conciliativa le liti pendenti sulle tasse sono così distribuiti: 188 per la Tari, 68 per l’Imu, 62 per la Tosap e 2 per Icp. Da quando ci sono i funzionari assunti grazie all’accordo con lo Stato, stipulato proprio per dare manforte al risicato personale del settore Tributi, il Comune partecipa anche alle procedure delle crisi da sovraindebitamento, la cui scadenza era il 30 settembre. Sono state oltre trecento le domande presentate e gestite in tempo reale. Nel conto finiscono anche altre 100 procedure di recupero crediti più leggere, per poco meno di 100 mila euro di incasso. Poca roba, quest’ultima, «ma è un segnale che adesso il Comune c’è e riesce a coprire tutto», commenta Varchi, che ribadisce intanto l’obiettivo finale: aumentare la riscossione dello 0,5% l’anno.

Una inversione di tendenza veementemente auspicata, anzi per meglio dire, chiaramente richiesta a più riprese dal collegio dei revisori, dalla corte dei conti e da ultimo pure dal Viminale, che ha vidimato l’ultimo Piano di riequilibrio. «Il risanamento del Comune che noi riteniamo di raggiungere grazie al piano di riequilibrio di cui ci siamo dotati poggia su alcuni pilastri irrinunciabili: uno di questi è la capacità di potenziare la riscossione anche attraverso la lotta all’evasione - aggiunge Varchi - . E un primo importante risultato è stato già ottenuto, grazie a un meccanismo che consente da un lato ai cittadini di regolarizzare la propria posizione e dall'altro all'amministrazione di potere incassare somme originariamente contestate dal contribuente».

Un fisco amico nei confronti di chi non ha potuto in passato assolvere ai propri doveri, ma ha tutta l'intenzione di mettersi in regola. Come dimostrano gli altrettanto brillanti risultati della lotta all’evasione condotti assieme al Suap e che ha portato all’accertamento di entrate ulteriori grazie al meccanismo della black list e dei controlli mirati. «I numeri sono buoni e mi auguro che anche in futuro possano esserci nuove azioni che vadano nella direzione di un fisco amico in grado di tendere la mano - aggiunge il sindaco Lagalla -. Questo invece di assumere un atteggiamento vessatorio da parte dell’Ente nei confronti del contribuente».

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