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L'omicidio di Roberta Siragusa, il Comune di Caccamo sarà parte civile anche nel processo d'appello

Oltre ai familiari, l'amministrazione è stata la sola ad ottenere un risarcimento in primo grado. La difesa dell'imputato, l'ex fidanzato Pietro Morreale, si era opposta

Roberta Siragusa, trovata morta in un burrone, nella zona di Monte San Calogero a Caccamo, in provincia di Palermo, dove viveva, nella foto del suo profilo Facebook, 24 gennaio 2021. +++ ATTENZIONE LA FOTO NON PUO' ESSERE PUBBLICATA O RIPRODOTTA SENZA L'AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA +++ ++ HO - NO SALES, EDITORIAL USE ONLY ++

Sarà presente anche in appello come parte civile il Comune di Caccamo nel processo penale contro Pietro Morreale per l’omicidio di Roberta Siragusa. Il Comune, già costituito parte civile nella prima fase del processo, nell’udienza fissata per lunedì prossimo chiederà alla Corte di Assise di Appello la conferma della sentenza di condanna emessa il 12 ottobre scorso in primo grado e appellata dalla difesa dell’imputato.

Il Comune di Caccamo, infatti, è l’unica parte civile costituita, oltre ai familiari, ad avere ottenuto il riconoscimento del diritto al risarcimento, ottenendo una provvisionale di 15 mila euro. La difesa dell’imputato, sin dalla prima udienza, ha chiesto l’esclusione della costituzione di parte civile del Comune di Caccamo, facendo leva sull’ampia diffusione dei casi di femminicidio. «Non vi è dubbio, invece - afferma l’avvocato del Comune, Beatrice Scimeca - che l’omicidio eseguito con crudeltà e ai danni di una giovane donna, per di più fidanzata dell’assassino, possa cagionare un danno alla comunità di Caccamo, per la perdita di credibilità dell’azione di tutela, di formazione e prevenzione che da anni il Comune ha posto in essere contro la violenza di genere in particolare».

«L’omicidio della giovane Roberta Siragusa - ha commentato il sindaco Franco Fiore - ha ferito l’intera comunità caccamese che, in questi anni, ha cercato, in ogni modo di restare vicina ai familiari della vittima. L’omicidio ha leso l’immagine della città di Caccamo, vanificando gli sforzi dell’ente nel raggiungere standard adeguati di convivenza civile. Da decenni le istituzioni caccamesi lavorano per promuovere relazioni sociali serene e pacifiche fra i cittadini e per prevenire ogni forma di violenza di genere e sui minori».

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