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«Mafiosi scarcerati con la scusa del Covid»: scoppia la polemica tra Fratelli d'Italia e Cinquestelle

La frase pronunciata a Palermo da Donzelli e riferita al movimento guidato da Conte scatena la reazione degli esponenti pentastellati: «Decisero in autonomia i magistrati sulla base di una legge del 2010 del governo Berlusconi»

Il sottosegretario alla giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove e Giovanni Donzelli

Polemica tra Fratelli d’Italia e Cinquestelle sulla lotta alla mafia e in particolare sulla scarcerazione dei boss. A Palermo, nel corso dell’incontro fra le forze del centrodestra per fare uh bilancio delle iniziative assunte sul fronte della lotta alla mafia, il vice presidente del Copasir e responsabile organizzativo di FdI Giovanni Donzelli, ha lanciato un accusa al partito guidato da Giuseppe Conte: «Non accettiamo lezioni da nessuno, penso agli amici del M5s che quando erano al governo con la scusa del Covid hanno scarcerato mafiosi», ha detto.

Donzelli ha aggiunto un’altra frase: «Non ci dimentichiamo di Beppe Grillo, che quando veniva in Sicilia diceva che la mafia ha una sua morale». E ancora: «Non prendiamo lezioni nemmeno da parte di ex magistrati che oggi sono in politica, che quando Borsellino era morto da poche ore archiviavano l’inchiesta mafia-appalti».

Donzelli ha aggiunto: «Non ci dimentichiamo di Beppe Grillo, che quando veniva in Sicilia diceva che la mafia ha una sua morale». «Non prendiamo lezioni nemmeno da parte di ex magistrati che oggi sono in politica, che quando Borsellino era morto da poche ore archiviavano l’inchiesta mafia-appalti». Il riferimento è a Roberto Scarpinato, oggi senatore dei Cinquestelle.

Immediata la risposta del Movimento: «L’onorevole Donzelli - si legge in una nota del M5S - dovrebbe solo stare zitto e invece si permette ancora di lanciare accuse false. Avrebbe dovuto lasciare mesi fa il suo incarico al Copasir per aver messo a repentaglio, insieme all’amico Delmastro, la sicurezza nazionale sventolando ai quattro venti informazioni investigative coperte da segreto. Oggi ripete la bufala delle scarcerazioni durante la pandemia. Il partito del presidente Meloni sta provando a nascondere le proprie responsabilità per i provvedimenti con cui sta spianando la strada dell’impunità ai colletti bianchi».

«Dobbiamo di nuovo ricordare ai fratelli d’Italia - affermano le parlamentari M5s Stefania Ascari, Valentina D’Orso e Ada Lopreiato, capigruppo nelle commissioni Antimafia e Giustizia - che ogni scarcerazione avvenuta nella primavera 2020 venne decisa in autonomia dai magistrati e sulla base di una legge del 2010 del governo Berlusconi. Dopo quelle scarcerazioni siamo intervenuti immediatamente con due decreti legge e con ispezioni ministeriali. Grazie a quegli interventi alcune scarcerazioni furono evitate e alcuni detenuti rientrarono in carcere. Anche oggi Donzelli ha perso l’occasione per rimanere in silenzio».

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