L’Avvocatura dello Stato aveva sconsigliato alla Regione Siciliana di versare al fondo Prelios i 17 milioni che l’assessorato all’Economia sta pagando in questi giorni per recuperare parte delle rate saltate dell’affitto dei 33 palazzi in cui hanno sede gli assessorati.
L’assessorato guidato da Marco Falcone ha deciso di colmare i mancati pagamenti del 2022 e del primo trimestre del 2023 al fondo che ha acquistato nel 2007 dalla Regione i palazzi per poi riaffittarli alla stessa Regione. Palazzo d’Orleans dal 2020 ha un contenzioso con Prelios perché rivendica la mancata attuazione di uno sconto del 5% sul canone annuo da circa 14 milioni deciso con legge nel 2013. Ciò ha provocato uno scontro giudiziario in cui Prelios rivendica arretrati e interessi di mora per 30 milioni, la Regione ritiene che il fondo debba restituirne invece 45.
In attesa che un giudice decida Prelios ha inviato vari decreti ingiuntivi e l’assessorato all’Economia ha deciso di saldare almeno una tranche da 17 milioni in cambio di una iscrizione di ipoteca a suo vantaggio sui palazzi. E ciò malgrado il no esplicito dell’Avvocatura dello Stato, che ieri ha precisato che «non è stato richiesto alcun parere su tale mediazione. Anzi, l’Avvocatura ha sconsigliato di effettuare altri pagamenti fino a quando non si determineranno in sede giudiziale le ragioni del dare e avere tra le parti».
Falcone ha ammesso ieri - 10 luglio - che l’Avvocatura «ha espresso, nel corso di varie interlocuzioni, un indirizzo contrario alle richieste di pagamento di Prelios». L’assessore ha, però, giustificato così la scelta di pagare almeno la metà della richiesta iniziale: «Poiché a fronte del mancato pagamento dei canoni il fondo Prelios aveva già ottenuto un decreto ingiuntivo con l’aggravio di ulteriori spese, si è giunti alla determinazione di adempiere all'obbligazione pecuniaria dopo però aver acquisito da Prelios idonea garanzia di ipoteca di secondo grado sugli immobili ascritti al fondo. Nel caso di un giudizio favorevole, la Regione avrà ampia facoltà per la contestuale iscrizione dell’ipoteca di secondo grado sulla totalità degli immobili di proprietà del fondo entro l’ammontare massimo del 150% dell’importo stabilito nel giudizio di primo grado».
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