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Palermo, le strade colabrodo ai privati: i costruttori chiedono «gare più aperte»

L’Ance approva le scelte della giunta comunale, ma propone di rivedere il vincolo della partecipazione di ogni impresa a una sola delle otto gare previste

Il Comune di Palermo ricorre ai privati per le riparazioni delle strade, dopo anni di gestione Rap (e prima Amia), e il mondo delle imprese approva la decisione, anche se boccia la norma che impone a ciascuna azienda di concorrere a uno solo degli otto bandi (uno per circoscrizione).

«Accogliamo con grande soddisfazione - afferma Massimiliano Miconi, presidente dell’Ance, l’associazione dei costruttori edili che aderiscono a Confindustria - la notizia dell’approvazione in giunta comunale delle delibere con le quali si dà il via libera ai progetti di manutenzione delle strade divisi in circoscrizioni con affidamento dei lavori ai privati. Questo, oltre a quello del cimitero, è uno dei risultati positivi di questo primo anno della giunta Lagalla e per entrambi va dato il meritato riconoscimento all’impegno del sindaco e degli assessori al ramo».

Le delibere di cui parla Miconi sono solo il primo passo di un percorso più lungo. Al momento, è stato deciso che le otto circoscrizioni avranno ciascuna una ditta di riferimento per tamponare l'emergenza delle strade con le buche e dei marciapiedi sconnessi. In giunta sono state approvate otto delibere. Le imprese saranno individuate in via diretta, senza particolari formalità, visto che si tratta di importi inferiori a centomila euro.

Ma per la gestione del servizio in futuro, secondo uno schema simile a quello adottato in via provvisoria, ogni azienda potrà partecipare solo per uno dei lotti da assegnare. «Purtroppo - commenta Miconi - il vincolo alla partecipazione ad una sola gara ha limitato il numero dei partecipanti. Sarebbe più vantaggioso per l’amministrazione, anche in termini di scorrimento delle graduatorie, avere più concorrenti per ogni gara sempre con la possibilità di aggiudicarsene solo una».

Resta il consenso generale. Il presidente dell’Ance dice che la soluzione individuata va nella direzione della «valorizzazione delle imprese specializzate nei lavori stradali. Ci auguriamo che vengano utilizzate al meglio le loro capacità».

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