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Ars, nella manovra spunta una norma per dare un posto fisso ai precari ex Pip di Palermo

L'emendamento prevede che la Sas, la più grande partecipata della Regione, potrà assumere i primi 1.166 lavoratori

Una protesta di ex Pip - Archivio

La Finanziaria bis doveva approdare ieri all’Ars per iniziare il cammino in Aula. Ma il testo, frutto di un blitz della maggioranza in commissione Bilancio, ha faticato subito. Ieri è stato soltanto incardinato e dovrebbe essere votato fra oggi e domani. Nella versione finale del testo elaborato in commissione spuntano norme non previste alla vigilia e frutto di emendamenti dei deputati che hanno radicalmente modificato la versione base del governo. Quella di maggiore peso prevede l’avvio della stabilizzazione degli ex Pip, precari storici di Palermo. La Sas, la più grande partecipata della Regione, potrà assumere i primi 1.166. In pratica potrà concedere il posto fisso a un terzo della platea attuale. Il tutto costerà 7 milioni e mezzo per questa seconda metà del 2023 e 22 milioni e mezzo per ognuno degli anni successivi. Quello sugli ex Pip è uno degli articoli col più largo consenso all’Ars, accompagnato da una seconda norma che permette di concedere un bonus a quanti fra questi precari sono più vicini alla pensione: potranno incassare subito cinque anni di stipendio a patto di dimettersi e uscire dal bacino. Operazione che costerà un milione. La stessa opportunità è offerta anche agli Asu, la seconda categoria di storici precari rimasta finora esclusa dalla stabilizzazione (anche se una prima norma in questa direzione è appena stata approvata a Roma).

I dettagli e altre notizie nel servizio di Giacinto Pipitone sul Giornale di Sicilia in edicola

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