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Scongiurato il fallimento di Amat: siglato un accordo tra la partecipata e il Comune di Palermo

Un lungo contenzioso tra le parti di oltre 100 milioni di euro rischiava di minare il piano di riequilibrio dell'azienda

«Un contenzioso di oltre 100 milioni di euro tra Comune e Amat rischiava di minare il piano di riequilibrio e di  portare al fallimento l'azienda di trasporti. È stato siglato un accordo conciliativo che mette la parola fine a una vicenda che si trascinava da anni. Si aspetta adesso il piano industriale per realizzare gli obiettivi strategici dell’amministrazione comunale, coerenti con il percorso di assunzioni in azienda, già avviato nei mesi scorsi». Queste le parole del sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, fiducioso dopo l'accordo avvenuto durante la seduta di giunta di ieri, al termine di un acceso confronto, che dovrebbe porre fine all’annoso contenzioso tributario tra le parti e che prevede la stipula di un nuovo contratto di servizio che assicuri l’equilibrio della gestione e la continuità aziendale.

«L’Area del settore Tributi - spiega il vicesindaco di Palermo Carolina Varchi - ha provveduto a stralciare dal conto del bilancio i residui attivi che riguardano Amat e la chiusura del contenzioso tributario mette il Comune fuori dai rischi derivanti dalla diffida della stessa partecipata nei confronti del socio unico. Al tempo stesso, l’Amat si è impegnata a pagare tutte le annualità di Tari non ancora erogate. L’atto deliberato in Giunta scongiura il pericolo di crediti anche solo potenziali e latenti in grado di mettere a rischio il piano di riequilibrio. L’accordo con Amat - conclude Carolina Varchi - segna un ulteriore passaggio nella riorganizzazione del controllo analogo delle partecipate che questa amministrazione ha fortemente voluto”.

Restando in tema trasporto pubblico, il coordinatore nazionale Cub trasporti, Antonio Vitale, ha annunciato con una nota uno sciopero, dalle 8.30 alle 17.30 e dalle 20.30 fino a fine servizio, dei dipendenti Amat per venerdì 16 giugno. I motivi della protesta sono: il turn-Over a 55 anni ("Non vogliamo andare in pensione da inidonei; difendiamo la nostra salute"), i buoni pasto per tutti i dipendenti. (“Non si vede un aumento nel contratto di secondo livello di pari valore al caro vita da almeno 20 anni, bisogna sottoscrivere subito aumenti salariali") e massa vestiario ("Da anni a totale carico dell’azienda leggi art. 33 del contratto di servizio. Noi abbiamo pagato tutto in busta paga da sempre e nessuno ha mai parlato. Risulta al quanto irrispettoso non dare la possibilità a tutti gli OP.ES., dopo una carriera lunga e peraltro con il raggiungimento del parametro più alto per anzianità di servizio, la possibilità di una sosta per il riequilibrio Psico-fisico del tutto guadagnata”).

Sentito telefonicamente da gds.it, il presidente della partecipata Amat, Giuseppe Mistretta, è lapidario: «Il servizio verrà assolutamente garantito».

Sull'accordo invece dichiara: «Questo atto risolve una vicenda spiacevole che ha riguardato un contenzioso tra l'Amat e il suo unico socio che è il Comune di Palermo. Dimostra la reale volontà di questa amministrazione comunale di instaurare per un nuovo, sinergico e costruttivo rapporto all’insegna della condivisione degli obiettivi con la partecipata e di porre le premesse per il risanamento dell'azienda e un consequenziale lavoro volto allo sviluppo di una mobilità urbana adeguata alla città».

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