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Il Csm rivede lo stop agli incontri della procuratrice Sabella con gli studenti

Marzia Sabella

Il Csm intende riflettere ancora sulla vicenda della procuratrice aggiunta di Palermo Marzia Sabella che ha chiesto di essere autorizzata a partecipare a incontri con gli studenti, dialogando con loro sulle proprie esperienze, anche letterarie, nell’ambito del programma Adotta uno scrittore, a cura del Salone del libro di Torino .

Dopo il “no" espresso dalla Prima Commissione, che ha suscitato critiche sulla stampa e a cui è seguito il rinnovo della richiesta della pm (che rappresenta l’accusa nel processo a Matteo Salvini) il plenum ha rispedito indietro la proposta di delibera. Lo ha fatto a larga maggioranza con 18 si, 8 voti contrari e due astensioni. A chiedere ulteriori approfondimenti è stato il Pg della Cassazione Luigi Salvato. Un’istanza appoggiata da altri consiglieri che hanno allargato il campo, chiedendo che questa sia l’occasione per una revisione della circolare su questo tipo di incarichi e a cui ha aderito anche il relatore , il laico di Forza Italia, Enrico Aimi.

Poco prima Aimi aveva ribadito le ragioni del no: secondo la circolare sono autorizzabili gli incarichi conferiti ai magistrati da enti privati che abbiano come oggetto sociale l’attività formativa o scientifica in ambito giuridico e il Salone del libro non rientra in questa categoria. L’attività per cui la pm ha chiesto l’autorizzazione «è assimilabile a quella dei convegni», per i quali è previsto il via libera a condizione che la partecipazione sia a titolo gratuito. ” A Sabella- aveva chiarito- non viene impedita la partecipazione al Salone del Libro di Torino: potrà partecipare ma a condizione di rinunciare al compenso di mille euro, ulteriore rispetto alle spese di viaggio e soggiorno, a carico dell’organizzazione».

Un ragionamento che il Pg della Cassazione ha sottoscritto, osservando che i magistrati hanno maggiori doveri degli altri cittadini perchè esercitano una funzione di rilevanza costituzionale. Tuttavia Salvato ha invitato a riflettere su un altro aspetto della circolare che è stato trascurato: quello in cui si dice che gli incarichi conferiti da privati sono autorizzabili se c’è un effettivo interesse pubblico all’espletamento. E dunque a procedere a una nuova valutazione.

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