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Palermo, la città collaborerà con l'amministrazione: sì al regolamento sui beni comuni

Il Consiglio comunale di Palermo ha approvato il regolamento sui beni comuni. Soddisfazione per il via libera al provvedimento viene espressa dal sindaco Roberto Lagalla: «Si tratta di uno strumento di democrazia partecipata -dichiara - atteso da anni e con il quale l’amministrazione intende coinvolgere i cittadini nella cura dei beni della nostra città. Il mio ringraziamento a tutte le forze politiche presenti in aula che hanno collaborato con grande senso di responsabilità al raggiungimento di questo traguardo importante per la nostra comunità».

Per il presidente del Consiglio comunale Giulio Tantillo il voto di oggi «colma un vuoto che vedeva la nostra città priva di uno strumento di attuazione dell’articolo 118 della Costituzione, che in modo chiaro stabilisce il dovere delle Istituzioni di ogni grado di favorire l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale. Grazie a un lavoro sinergico fra gruppi di maggioranza e opposizione si sono apportate le necessarie modifiche alla proposta originaria, approvando un regolamento che adesso fornirà strumenti perché l’amministrazione possa essere interlocutore snello di quanti, fra cittadini e associazioni, già oggi in modo autonomo, sono attori vivi e vitali della nostra comunità nel prendersi cura di spazi e beni comuni».

Il regolamento, dicono i consiglieri del gruppo Progetto Palermo, Massimo Giaconia, Mariangela Di Gangi e Alberto Mangano, «aiuta i cittadini ad attivare pratiche di collaborazione e amministrazione condivisa fra istituzioni e cittadinanza per prendersi cura dei nostri beni comuni, dei nostri spazi, della nostra comunità». Poi spiegano che «il regolamento approvato oggi ha una lunga storia, iniziata con la proposta della precedente amministrazione, frutto di un protocollo di intesa con le Associazioni Labus. Finalmente anche Palermo si dota di uno strumento che in altre città esiste da tempo e che dà attuazione al principio costituzionale della sussidiarietà, aprendo a forme di collaborazione innovative tra cittadini e amministrazione per la condivisione di cura, gestione, valorizzazione e, quindi, anche la fruizione dei beni comuni urbani. Con l’introduzione di strumenti giuridici nuovi come i "patti di collaborazione" che innovano il diritto amministrativo con forme semplificate e leggere, adesso sarà possibile regolare le forme di gestione condivisa tra Comune e cittadini».

I consiglieri del M5S Concetta Amella, Antonino Randazzo e Giuseppe Micelitra sottolineano il lavoro svolto su alcuni punti, come «il recupero della parte relativa agli usi civici, che sono stati riconosciuti e valorizzati come parte importante nel regolamento. Questa è una grande vittoria per i cittadini e per la città, che finalmente avranno la possibilità di amare e prendersi cura dei beni comuni, che sono un patrimonio inestimabile per tutti. Pur nella contentezza, è corretto fare due brevi incisi: sul fatto che c'è stato un ritardo non necessario nel giungere, dopo anni e anni, all’approvazione, scontando questioni politiche, e sul fatto che ancora una volta il ruolo delle circoscrizioni è molto ridotto. Ci impegneremo per garantire che questo strumento sia utilizzato in modo corretto e trasparente, vigileremo contro qualsiasi abuso e ci adopereremo affinché i cittadini possano partecipare attivamente alla gestione dei beni comuni».

«Un altro passo è stato compiuto nell’evoluzione sociale di questa città», sottolinea il consigliere comunale Tiziana D’Alessandro. Si «inaugura una stagione nuova nel rapporto tra cittadini ed ente, nel solco della volontà di costruire un virtuoso rapporto di collaborazione e cogestione degli spazi e dei beni comuni della città - dichiarano i capigruppo di maggioranza Domenico Bonanno (Democrazia Cristiana), Gianluca Inzerillo (Forza Italia), Giuseppe Milazzo (Fratelli d’Italia), Dario Chinnici (Lavoriamo per Palermo) e Alessandro Anello (Lega) -. Da oggi i cittadini, in forma singola e associata, le associazioni e gli imprenditori potranno contribuire attivamente alla riqualificazione degli spazi e dei beni comuni. Un atto che promuove il senso di attaccamento alla cosa pubblica e alla città che darà avvio a percorsi virtuosi di rigenerazione urbana».

«Dopo tanti anni - aggiunge il consigliere Teresa Leto - si è riusciti finalmente ad approvare un importante strumento di democrazia partecipativa».

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