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Palermo, i sindacati ai nuovi vertici Gesap: «Ora servono corrette relazioni industriali»

I nuovi consiglieri con Nicola Vernuccio (Città metropolitana) e Carolina Varchi (vicesindaco)

I sindacati intervengono sul nuovo corso di Gesap, la società che gestisce l’aeroporto Falcone Borsellino di Palermo. «Dopo mesi d’attesa - scrivono in una nota i segretari generali di Filt Cgil Palermo, Fabio Lo Monaco, Fit Cisl Palermo-Trapani, Antonio Dei Bardi, Uiltrasporti Houda Sboui e Ugl trasporto aereo Domenico De Cosimo - è stato nominato il nuovo Cda di Gesap. Auspichiamo che si riapra il dialogo e che ci siano finalmente corrette relazioni industriali. I lavoratori di Gesap devono essere considerati risorse dell’azienda e devono essere correttamente valutati perché sono loro il vero «motore» dell’azienda». I nuovi consiglieri sono Vito Riggio, Salvatore Burrafato, Alessandro Albanese, Giovanna Chiavetta, e Giovanni Maniscalco.

Per i quattro sindacalisti, «l'aeroporto può e deve essere il volano per la crescita del nostro territorio e la società di gestione può dare la svolta per la crescita dell’intero indotto». Infine, l’augurio di buon lavoro. «Auguriamo un buon lavoro al nuovo Cda di Gesap. Abbiamo molta strada davanti, speriamo di poterla percorrere in sintonia per il bene dei lavoratori di Gesap e dell’indotto aeroportuale».

Anche Legea Cisal, primo sindacato all’aeroporto di Palermo, ha commentato il ricambio al vertice. «Attendiamo le valutazioni dei competenti organismi - dichiara Gianluca Colombino, segretario generale - sul possesso dei necessari requisiti da parte di chi dovrà ricoprire ruoli di primo piano e sulla composizione del Consiglio. Nel frattempo, auguriamo buon lavoro al Consiglio di amministrazione con cui saremo pronti a dialogare avendo come unica stella polare il futuro dello scalo e dei dipendenti, a cui va di certo il merito degli ottimi risultati conseguiti in questi anni».

Per Colombino, inoltre, «circa l’ipotizzata nomina di Vito Riggio come amministratore delegato, al netto di alcune frettolose dichiarazioni sull’ipotesi di privatizzazione o su accorpamenti e fusioni a freddo, confidiamo che le indicazioni dei soci inducano l’ex presidente dell’Enac a tenere nella giusta considerazione la storia degli ultimi 10 anni di questa società e a lavorare insieme al presidente e agli altri componenti per raggiungere nuovi, importanti traguardi».

 

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