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"Troppi sindacalisti bloccano gli uffici a Palermo", fuoco di fila su Lagalla dopo le accuse

Code all'Ufficio anagrafe di viale Lazio a Palermo

Il colloquio di oggi del sindaco col Giornale di Sicilia, provoca reazioni a catena. Il primo cittadino ha riconosciuto errori sulla gestione di alcune emergenze, criticando gli uffici; ha esaminato l'estrema ingessatura degli uffici dovuta anche all'eccesso di delegati sindacali (1500 su 5.000 dipendenti). Sindacati e opposizione attaccano, respingono le accuse e giudicano grave sparare nel mucchio senza indicare elementi specifici della vicenda.


Il Partito democratico e il gruppo di Progetto Palermo dicono che le parole di Lagalla hanno «dell'incredibile». E «non scarichi sui lavoratori e le lavoratrici le responsabilità che, forse mai come in questo caso, sono interamente dovute alla giunta».
Un fuoco di fila di dichiarazioni arrivano dai sindacati che si sentono chiamati in causa. La Cgil mette subito i puntini sulle i: «Non è vero che non si possono spostare dirigenti sindacali. Da una circoscrizione all’altra no, ma dentro la stessa circoscrizione, o unità produttiva, si può procedere al trasferimento, nel rispetto del profilo professionale e delle tutele previste – spiegano il segretario generale della Cgil Mario Ridulfo, il segretario organizzativo Francesco Piastra e per la Fp Cgil i segretari Giovanni Cammuca e Lillo Sanfratello -. La realtà è che le amministrazioni comunali, da diversi anni a questa parte, non hanno voluto affrontare il tema per non dispiacere le organizzazioni sindacali amiche o compiacenti».
La Cisal insiste sul fatto che non si possono «scaricare sui lavoratori le colpe. Se la città affoga nei problemi è responsabilità della politica - dicono Giuseppe Badagliacca e Nicolò Scaglione -. Se il Comune in questi anni è riuscito ad andare avanti è solo grazie al senso di responsabilità dei dipendenti e l'aumento delle ore non è certo un regalo, ma una risposta tardiva ai bisogni della città».
Molto polemico l'intervento dei segretari generali Cisl Leonardo La Piana e Fp Cisl Lorenzo Geraci: «Concordiamo anche con il fatto che i servizi della città offerti ai cittadini, sono da Terzo mondo e pertanto siamo immediatamente disponibili a farci parte attiva per i progetti di riorganizzazione del personale che, questa amministrazione ci proporrà ma al momento, non è stato predisposto alcun progetto e pertanto, ci vien da pensare che si stia tentando di dare subito le colpe in attesa di capire cosa fare». I due sindacalisti della Cisl assicurano che se Lagalla «dimostrerà di volere cambiare le cose con una seria riorganizzazione, sappia che siamo sempre stati fra i primi a porre l’esigenza di avviarla».
Sulla querelle arriva anche la posizione della Uil: «Ci sorprendono e ci dispiacciono le accuse sull’alto numero di delegati sindacali negli uffici. Siamo pronti a risolvere ogni tipo di problema sempre e solo nell’interesse della cittadinanza e dei lavoratori – spiegano Luisella Lionti e Salvatore Sampino -. E' necessario verificare eventuali abusi e, con un accordo, stabilire regole certe e trasparenti per tutti».
Il Movimento 5 Stelle svolge un ragionamento esclusivamente politico: «Un sindaco che scarica le colpe sui dipendenti è un precedente grave – accusa il capogruppo Antonio Randazzo -. La politica e il sindaco si assumano le responsabilità di questi primi 10 mesi di governo della città dove permangono criticità irrisolte dai rifiuti alle buche, fino alle attese per il rilascio delle carte di identità».

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