Mah! Qua non si capisce più niente. Sembrava che oggi dovesse essere il giorno d’avvio per lo spoils system nelle aziende partecipate del Comune di Palermo con la convocazione dell’assemblea in Amg Energia. Non arriviamo a dire che Francesco Scoma, ex senatore, indicato dalla Lega come presidente, avesse già tirato fuori dal frigo lo spumante in vista della nomina. Ma possiamo sicuramente dire che se aveva questa intenzione deve rinviare i festeggiamenti di due settimane. L’assemblea è stata spostata al 14.
Ufficialmente si tratta di indisponibilità alla partecipazione. Nella realtà, c’è un serpeggiante nervosismo sulle nomine. Sembra che la resistenza che i vecchi orlandiani piazzati in Amg Gas (Vincenzo Costantino e Giampaolo Galante, il cui mandato non è ancora scaduto e che non vogliono dimettersi anzitempo) stia creando qualche problema. In Amg Gas il presidente designato da Fratelli d’Italia è Angelo Pizzuto, un uomo vicino all’assessore regionale, Alessandro Aricò. Il timore che hanno è che se si avvia il processo delle nomine, rischia di rimanere fuori proprio Amg Gas.
Per questo ci sono indiscrezioni, secondo le quali i vertici dell’amministrazione comunque avrebbero avviato interlocuzioni con esponenti di Edison Spa (che detiene l’80% delle quote della società) per verificare se c’è un percorso che si può intraprendere per togliere dalle poltrone i due «resistenti». Si rischia, comunque, l’apertura di un contenzioso, se la vicenda fosse confermata, perché fino alla scadenza del mandato i due avrebbero in ogni caso diritto a percepire l’indennità, a patto che il problema sia di carattere economico e non un’impuntatura di principio o semplicemente la volontà chiudere il mandato come avvenuto anche in altre epoche e con altri consiglieri a parti politiche invertite.
Dopodomani è anche prevista l’assemblea dei soci in Rap. Ma solo per l’approvazione del bilancio. Al momento non è all’ordine del giorno il cambio della governance. Girolamo Mimmo Caruso, infatti, al momento è in sella e il suo mandato scade l’anno prossimo. O si dimette di sua spontanea volontà o non c’è modo di defenestrarlo per piazzare al suo posto Giuseppe Todaro, imprenditore del settore ambientale, di cui si parla come scelta diretta del sindaco, Roberto Lagalla. Caruso, però, ha comunque mostrato disponibilità a patto che gli si dia un termine congruo per sistemare alcune pratiche. Anche in questo caso, partita aperta.
Ci sono anche Amat, Sispi, Palermo Ambiente, Teatro Massimo e, Reset che devono essere «sistemate» sotto il profilo della nuova guida. Il rischio che si corre in questi frangenti è che una quadra faticosamente conquistata possa rompersi perché qualcosa va storto e allora a catena, per un effetto domino, tutta l’architettura va a gambe per aria. L’unica certezza è che la nuova amministrazione è in sella da otto mesi e ancora non ha mosso una sola pedina di questo scacchiere chiamato partecipate. Al punto che in Consiglio comunale l’opposizione invoca il sindaco in aula per avere spiegazioni sull’operatività delle aziende.
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