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Fuochi d'artificio vicino al carcere di Pagliarelli di Palermo, il sindacato: ora basta

I parenti dei detenuti festeggiano compleanni e ricorrenze in questo modo, ma i residenti protestano. «Abbiamo segnalato più volte questa pericolosa moda», dice l'organizzazione dei lavoratori

Fuochi d’artificio esplosi da alcuni parenti a ridosso del carcere Antonio Lo Russo di Pagliarelli a Palermo. Tanto vicini da dare l’impressione agli automobilisti che percorrevano viale Regione Siciliana che i fuochi pirotecnici fossero stati accesi dentro la cinta muraria del penitenziario.

«Abbiamo segnalato più volte questa pericolosa moda introdotta a Palermo dai detenuti catanesi e napoletani - dice Gioacchino Veneziano, segretario regionale della Uilpa Sicilia -. Abbiamo più volte chiesto di cercare di mettere fine a questo modo di festeggiare compleanni, anniversari o fine pena. Non succede solo a Palermo, ma anche a Trapani come abbiamo denunciato».

Ci sono tre punti precisi dove i familiari si sistemano per sparare i fuochi d’artificio. Se i petardi sono riservati ai detenuti di massima sicurezza i familiari esplodono i botti sopra il ponte di via Ernesto Basile che sovrasta viale Regione Siciliana. Ieri è stato scelto un posto per i detenuti di media sicurezza e così è stata scelta la stradina che costeggia l’ex Baby Luna e arriva a un canile. Infine l’ultimo luogo è uno spiazzo nei pressi delle villette nella stradina che costeggia la Palermo-Sciacca e porta al carcere.
Una moda che crea proteste da parte dei residenti che più volte hanno chiesto interventi per mettere fine all’esplosione dei fuochi nei pressi del carcere.

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