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Palermo, il Consiglio comunale vota il «no» allo stralcio delle mini-cartelle esattoriali

Polemica tra maggioranza e opposizione. Sarà possibile aderire alla rottamazione quater, evitando di pagare interessi e sanzioni

Sala delle Lapidi

Il Consiglio comunale di Palermo alla fine ha votato e ha detto no allo stralcio delle cartelle esattoriali fino a 1.000 euro, come era stato annunciato dalla giunta guidata dal sindaco Roberto Lagalla. Inevitabile lo scontro tra maggioranza e opposizione

«Il Comune di Palermo - dichiarano in una nota i consiglieri del Pd, di Progetto Palermo e del Movimento 5 Stelle - non aderisce allo stralcio parziale delle cartelle fino a 1000 euro, relative agli anni 2000-2015, previsto dalla finanziaria Meloni. I cittadini non potranno, dunque, usufruire automaticamente dello stralcio degli interessi e delle sanzioni. Una scelta, quella della giunta Lagalla che, come abbiamo fatto rilevare nel corso del dibattito d’aula, non è motivata da alcun dato oggettivo che ne dimostri la convenienza per le casse del Comune e per i cittadini».

Secondo i consiglieri dei partiti d'opposizione, si tratta di «una grave carenza istruttoria della proposta di delibera che ha causato più volte il rinvio del Consiglio comunale per superare le divisioni interne alla maggioranza». E ancora, si legge nella nota:«Davanti all’improvvisazione della giunta, nell’impossibilità di valutare l’effettivo impatto sulle casse dell’ente e a fronte dei prevedibili svantaggi per i cittadini che, per avvalersi dello stralcio, saranno gravati da adempimenti burocratici e dei relativi costi, non potevamo che decidere di astenerci" concludono i consiglieri d’opposizione.

La maggioranza non ci sta e spiega che i cittadini potranno rateizzare i versamenti. «L'approvazione del diniego dello stralcio parziale dei crediti vantati dagli enti locali - dichiarano i capigruppo di maggioranza a Sala delle Lapidi Domenico Bonanno (Democrazia Cristiana), Gianluca Inzerillo (Forza Italia), Giuseppe Milazzo (Fratelli d’Italia), Dario Chinnici (Lavoriamo per Palermo) e Alessandro Anello (Lega - Prima l’Italia) - è la conferma del percorso irreversibile di risanamento dei conti del Comune di Palermo. Con questo ulteriore atto, fortemente voluto dall’amministrazione Lagalla e dal vicesindaco Varchi, l’ente non rinuncerà a somme legittimamente vantate, ma allo stesso tempo sul cittadino non graverà nulla di più di quanto dovuto come sorte capitale, in virtù della riconosciuta possibilità di stralcio di interessi e sanzioni attraverso l’adesione a forme agevolate di pagamento con la cosiddetta rottamazione quater».

«Sorte capitale - prosegue la nota dei consiglieri di maggioranza - che sarebbe comunque dovuta dal cittadino, perché la norma nazionale non prevede lo stralcio totale delle cartelle relative ai tributi locali. Inoltre, in Consiglio è stato approvato un ordine del giorno, su iniziativa dei gruppi di maggioranza, con il quale si impegna l'amministrazione, da un lato, ad assumere ogni pertinente misura affinché il cittadino possa essere accompagnato a un proficuo utilizzo del cassetto tributario e delle procedure per le definizioni agevolate delle posizioni pendenti, dall’altro, a porre in essere ogni necessaria e utile azione volta ad aumentare la riscossione dei tributi in città, l’origine di tutti i problemi e condizione negativa che abbiamo ereditato. Un pacchetto di misure che coniuga rigore e comprensione. Si consolida, così, passo dopo passo - conclude la nota - la credibilità dell’amministrazione davanti alla città e ai cittadini, soprattutto fa presentare a testa alta Palermo in fase di sottoscrizione dell’Accordo con lo Stato per salvare i conti e ridare servizi alla città».

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