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La morte di Ratzinger, Lorefice: ebbe il coraggio di mettersi da parte

«Da vero testimone del Messia della storia, l’11 febbraio 2013», Benedetto XVI «ebbe il coraggio e l’umiltà di farsi indietro, di mettersi da parte, per poi passare il testimone a Papa Francesco. Un atto di totale fiducia nel Signore Gesù che feconda la storia con la sua Pasqua, che continua a condurre la sua Chiesa anche nel travaglio e nella complessità di questo nostro tempo; che continua a suscitare suoi servi e testimoni fedeli». Lo ha detto l’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice,, nella sua omelia, ieri in cattedrale, nella Messa di suffragio per il Papa emerito.

Già nell’apprendere la notizia della morte, lo scorso 31 dicembre, don Corrado aveva invitato l’intera comunità diocesana a elevare al Signore una fervida preghiera in suffragio della sua anima: «Nel ricordo delle parole offerte in occasione della Visita Apostolica a Palermo il 3 ottobre del 2010 «mettetevi a piena disposizione di Dio, lasciatevi plasmare dalla sua Parola e dal suo Spirito, e sarete ancora, e sempre più, sale e luce di questa vostra amata terra», rendiamo grazie al Signore per il dono del suo ministero petrino, per la sua testimonianza di servizio alla Chiesa, per il suo insegnamento e per la sua esemplare umiltà».
Durante la sua omelia il vescovo di Palermo ha anche sottolineato l’atto di «totale fiducia» di Ratzinger «nel Signore Gesù che feconda la storia con la sua Pasqua, che continua a condurre la sua Chiesa anche nel travaglio e nella complessità di questo nostro tempo; che continua a suscitare suoi servi e testimoni fedeli». Benedetto XVI ha dedicato tutta la sua vita «nella ricerca teologica, nel ministero episcopale, nel servizio alla Santa Sede, nel ministero petrino nella preghiera, nel ritiro orante alla 'conoscenzà del mistero di Cristo e della sua Chiesa. A sostenere la fede dei cristiani. A dare ragione a tutti - con tratto signorile e grande capacità di dialogo. Con passione, portando nel suo travaglio intellettuale il dramma dell’allontanamento dell’Europa dal cristianesimo, della pretesa emancipazione dell’uomo postmoderno da Dio».

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