Si saltano le procedure, si accorciano i termini, si evitano intoppi. la nomina di un commissario può essere la svolta sulla crisi della gestione dei cimiteri a Palermo. Ci ha creduto il sindaco Roberto Lagalla, che aveva chiesto un intervento al governo, ottenendolo. Nel maxi-emendamento dell'esecutivo alla legge di Bilancio, al punto 48, c'è la previsione di nominare per un anno, fino al 31 dicembre del 2023, un commissario di governo nella persona del sindaco «per il coordinamento e l’esecuzione degli interventi urgenti». La struttura commissariale viene dotata anche di un fondo pari a 2 milioni di euro.
Certo, ancora il testo deve essere approvato dal Parlamento. Ma appare irrealistico - a meno di non volere immaginare improbabili crisi - che ciò che è confluito nel grande contenitore governativo non venga favorevolmente licenziato dalle Camere. In ogni caso bisognerà attendere e capire quali saranno i paletti che il governo guidato da Giorgia Meloni intenderà piazzare. Perché al momento, ad esempio, non si sa se Lagalla potrà avvalersi di un sub-commissario cui affidare l’incombenza di archiviare le drammatiche vicende che hanno costellato gli ultimi due anni di storia dei cimiteri palermitani, con le centinaia di bare in attesa di sepoltura ai Rotoli.
Un servizio di Giancarlo Macaluso sul Giornale di Sicilia in edicola
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