Da mercoledì scorso undici comuni del palermitano non possono continuare a conferire rifiuti a Bellolampo. Criticità di carattere ambientale e di salute pubblica, riscontrate dall'Arpa hanno costretto il sindaco dell'area metropolitana Lagalla a chiudere la discarica ai mezzi di tanti comuni della provincia. Una situazione che ciclicamente si ripresenta e che sta mettendo in crisi il sistema di raccolta ma anche i bilanci dei comuni i cui costi crescono a dismisura. E soprattutto non vi è chiarezza programmatica non solo a medio termine ma anche a breve. "Il problema del conferimento del rifiuto indifferenziato esiste già da tempo - spiega Santo Cosentino, sindaco di Trappeto- e nessuno ancora ha cercato di risolvere la problematica. E ci ritroviamo la spazzatura sparsa per il paese o nelle discariche che si vengono a formare. Abbiamo ben educato e i nostri cittadini a fare una raccolta differenziata per bene, seria e in modo regolare e ci ritroviamo a subire questi disservizi e conferire in siti anche fuori la provincia con maggior costi. Non possiamo assolutamente accettare che la città Palermo con una percentuale di differenziata bassissima, credo il 18-19% , rispetto a Trappeto dove siamo all'87% , ci limiti comuni a conferire a Bellolampo".
"Noi sindaci abbiamo più volte manifestato e siamo stati sia in assessorato sia alla Presidenza della Regione, per cercare di illustrare questo problema che non deve essere risolto solo ed esclusivamente perché vi è lo stato di emergenza ma deve essere risolto definitivamente una volta per tutte - conclude-. Si parla di questa settima vasca della discarica di Bellolampo. Spero che venga al più presto realizzato e messa a disposizione dei comuni della provincia di Palermo"
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