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Palermo, la democrazia partecipata parte dal basso: approvata mozione all'ottava circoscrizione

Mari Albanese ed Emanuele Maria Marino

La democrazia partecipata a Palermo prende le mosse dall’ottava circoscrizione, che su iniziativa di due esponenti del Pd ha approvato una mozione per fare diventare realtà un’idea. Ne dà notizia un comunicato proprio dei due consiglieri, Mari Albanese ed Emanuele Maria Marino.

Il Consiglio dell'organismo decentrato ha votato all’unanimità la loro proposta di attribuire alla Circoscrizione la funzione di promozione e coordinamento delle attività di democrazia partecipata. Il 9 novembre, spiega una nota, il Consiglio comunale di Palermo ha approvato all’unanimità il regolamento sulla democrazia partecipata e un ordine del giorno che impegna l’amministrazione a porre in essere tutte le procedure necessarie per l’utilizzo dei fondi del 2022. Il regolamento permette di coinvolgere singoli cittadini, associazioni ed enti che vogliano contribuire alle attività di inclusione, partecipazione, sviluppo sostenibile e socialità della città di Palermo.

«Il regolamento prevede all’articolo 2 il principio di collaborazione tra i cittadini e l'ente comunale (giunta, Consiglio Comunale e di Circoscrizione) per il «perseguimento dell'interesse generale», dichiara Mari Albanese. «Ma nessuno strumento effettivo viene previsto - aggiunge - per un vero coinvolgimento delle circoscrizioni, considerato che queste non prendono nemmeno parte alla conferenza per la democrazia partecipata, organo che supervisionerà i progetti presentati». «Con la mozione, cofirmata da tutti i consiglieri della ottava circoscrizione - interviene Emanuele Maria Marino - chiediamo che la funzione di promozione e coordinamento delle attività di democrazia partecipata che riguarderanno il nostro territorio sia attribuita e riconosciuta al Consiglio dell’ottava circoscrizione, espressa attraverso la partecipazione del presidente della ottava circoscrizione alla conferenza per la democrazia partecipata».

Per Marino, «le circoscrizioni sono esse stesse l’emblema della democrazia partecipata, essendo gli organi di connessione tra la cittadinanza e l’amministrazione centrale. È insensato non permetterne la partecipazione». Da qui la promessa di coinvolgere le altre circoscrizioni in questa richiesta. Altrimenti, «il decentramento amministrativo, ancora una volta, rimarrà una utopia», concludono i due consiglieri dem.

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