Una mano di vernice lucida sulle bare impolverate dalla sosta forzata nei quattordici depositi temporanei del cimitero dei Rotoli. Qualcuna da anni, altre da mesi, ora escono, una ad una, dal buio dell’oblio e prendono sole e carezze diffuse dai panni bagnati con speciali prodotti che fanno almeno cadere e sparire le tracce dello scempio subito: riportarle allo stato migliore, quello del giorno in cui quei poveri morti erano usciti da casa per essere seppelliti. Ora un altro viaggio a corto, cortissimo raggio, ma sempre su pavimenti e scaffalature ritorneranno.
Oggi è un esercito che si ingrossa e non demorde in quanto a mole, neppure davanti agli interventi dell’Amministrazione che sul luogo del pianto e della vergogna «sta facendo sventolare un’aria nuova», dicono gli stessi operatori del cimitero. Eppure, fra tendopoli e uffici riposano in 1.340 (l’ultimo dato) passati in rassegna giovedì scorso dal sindaco Roberto Lagalla, dall’assessore Totò Orlando e da un team di tecnici che lavorano a una missione forse possibile: ridare almeno decoro a quei feretri sfregiati dai piccioni e dalle grandinate.
Un passo alla volta. Il battesimo delle intenzioni realizzate fa doverosamente tappa alla festa dei Defunti. La giunta Lagalla questa data se la era segnata in rosso sull’agenda politica, non solo perché chiaramente significativa per le famiglie impegnate nella via Crucis del ricordo. Ma sopratutto per confermare l’impegno sul riscatto del camposanto, diventato tristemente famoso per il suo degrado nell’ultimo anno e mezzo della gestione di Leoluca Orlando.
Quindi, luoghi diventati tombe all’aperto e bare in grande rispolvero con l’ingresso di una ditta esterna specializzata nel restyling sanitario e d’immagine. Molte casse sono scoppiate e hanno bisogno di più... trucco. Nei giorni di chiusura, la Reset (potenziata con cinque squadre di oltre trenta unità che in questi giorni stanno provvedendo alle operazioni di diserbo e pulizia), guidate dal responsabile Nicola Presti, hanno il compito di movimentare i feretri avanti e indietro per consentire il trattamento di benessere e lo spazzolamento dei depositi. Tutti e 14, nessuno escluso. Operai in tute da polizia scientifica hanno fatto capolino nelle stanze ex uffici amministrativi e di direzione, nella sala Bonanno, nell’ex vivaio. E ancora: nell’ex deposito sotto il forno crematorio, nelle due e nella ex sala autoptica.
Campi di inumazione, capitolo centrale nella sceneggiatura dei Rotoli. Si stanno liberando spazi e si è trovato posto per altri 26 defunti. In totale, nella nuda terra hanno trovato pace in oltre cento. Altri 35 in tre giorni sono stati sistemati nei loculi ipogei, dove resta ancora posto libero. Costano però 800 euro e qualcuno in elenco entrato con quella destinazione alla convocazione del Comune per saldare la fattura e procedere ha fatto dietrofront. «Il 30 per cento delle famiglie - dice l’assessore Orlando - non è più interessata, ora chiede l’inumazione. E questo è certo un problema che non dipende dall’Amministrazione». In compenso, chi invece pensava di fare presto scegliendo per il proprio caro estinto la nuda terra, sta valutando di sistemarlo in un loculo. A consolazione, sono arrivati e si cominceranno a montare i circa 350 loculi prefabbricati nei viali.
Intanto, sempre nell’ottica del decoro, le squadre hanno sistemato i nuovi rubinetti nelle fontanelle, pulito i viali da erbacce e rifiuti, oltre a eseguire ben 5 disinfestazioni per cacciare gli insetti che certo con quel delirio dei percolamenti e dei fiori secchi vanno a nozze. Si potrà versare una lacrima senza agitare lo scacciamosche sul defunto e con il profumo (seppur passeggero e illusorio) del detersivo che canta vittoria sui cattivi odori.
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