Sui tagli dell’Amap alle utenze morose, che potrebbe comportare anche la sospensione del servizio idrico per tante famiglie in difficoltà, interviene il Sunia. Il sindacato degli inquilini ha inviato una nota all’amministratore unico di Amap Alessandro Di Martino e al sindaco Roberto Lagalla, esprimendo preoccupazione per la preannunciata sospensione dei servizi idrici per migliaia di utenze «possibilmente anche domestiche».
«Pur nella condivisione dell’esigenza di risanamento dei bilanci dell’azienda - scrive il segretario Sunia Palermo Zaher Darwish - riteniamo che la scelte dei tempi sia a dir poco inopportuna. In questo momento, è notorio che le ripercussioni della guerra in Ucraina sull’aumento esponenziale dei costi dell’energia e dei prodotti petroliferi stanno provocando effetti devastanti e per le aziende e per tantissime famiglie». Il Sunia di Palermo pertanto si appella alla direzione aziendale Amap e al sindaco affinché siano adottate «tutte le misure utili a salvaguardare un bisogno vitale e un diritto come l’acqua potabile per tutte le famiglie, in particolare modo quelle con disagio socio economico ma anche per le tante aziende in difficoltà, molte delle quali hanno già dichiarato di essere pronte a chiudere».
Sulla questione interviene anche Rifondazione Comunista. «I vertici Amap - dicono il segretario cittadino Ramon La Torre e quello provinciale Frank Ferlsi - non sottovalutino il valore sociale dell’azienda. L’uscita non felice dalla crisi sanitaria e l’enorme sovraccosto per le forniture di energia, ci consegnano un quadro sociale certamente ben diverso rispetto a quello in cui Amap aveva pianificato le azioni di recupero delle morosità. Benché la normativa italiana non lo contempli, chiediamo ai vertici dell’azienda di attenersi alle indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità» garantendo alle famiglie morose il flusso minimo vitale» di almeno 50 litri al giorno per ogni persona, abbandonando come preannunciato, la soluzione del distacco».
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