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Troppa violenza nel centro storico di Palermo, l'assessore Carta: «Coinvolgeremo gli esercenti»

Piazza Magione a Palermo

Il caso della signora aggredita in piazza Magione, ma anche le risse, le rapine e i furti nelle zone della movida, accendono i riflettori sulla sicurezza nel centro storico. Da appena un giorno l’assessore chiamato ad occuparsene è il docente universitario Maurizio Carta, che fra le competenze assomma anche quelle all’Urbanistica e alla Mobilità. «Se si ha paura di vivere nella parte antica della città, il centro storico è destinato a spegnersi come trent’anni fa»: l’analisi di Carta parte da questa consapevolezza.

Cosa si può fare per alleggerire questo problema?

«Ho convocato una riunione con il comandante della polizia municipale nella quale affronteremo sia la questione della sicurezza sia quella che ha a che fare anche col rispetto delle norme su movida, commercio e e commercio ambulante. Perché la vitalità del centro storico deve essere in equilibrio anche con il benessere dei residenti e la sicurezza di chi lo frequenta».

Anche se non è solamente un problema di ordine pubblico.

«No, assolutamente. Il sindaco ai primi di agosto ha chiesto un vertice con Rap, Reset, il capo dei vigili. Nelle nostre intenzioni c’è di coinvolgere nelle scelte che vorremmo fare anche la prefettura. Siamo sicuri che l’aspetto repressivo sia solamente una tessera del puzzle».

Lo spieghi con qualche dettaglio.

«C’è una piccola parte della mia delega che si chiama “qualità dello spazio pubblico”. Si occupa proprio dell’aspetto di cui stiamo parlando. Se una strada viene sottratta alle auto o all’immondizia perenne, faccio un esempio, l’intervento da solo non basta: rimuovere la bruttezza non è sufficiente per rendere un posto sicuro. Servono opere che abbiano una progettualità complessiva, a partire dall’illuminazione. E non dimenticando mai che il presidio principale della sicurezza è rappresentato dagli esercenti, coloro che da quella qualità dello spazio pubblico traggono benefici in attrattività e lavoro».

Proprio i titolari del centro storico hanno protestato con il Comune per la decisione di vietare l'occupazione del suolo pubblico con i tavolini nei giorni del Festino, anche nelle traverse di corso Vittorio Emanuele.

«L’ordinanza sulla rimozione degli arredi è stata concordata in una riunione con tutte le associazioni di categoria dei commercianti ed esercenti in centro storico, pervenendo a una decisione che ha migliorato, per i commercianti, le più rigide prescrizioni del Comitato Ordine e Sicurezza orientate al più rigoroso principio di sicurezza dei luoghi e delle persone. L’ordinanza finale ha alleggerito, nei limiti del possibile, orari e modalità e le associazioni si sono dichiarate soddisfatte del metodo che sarà sempre usato. Naturalmente, in quella circostanza, i tempi ristretti forse non hanno consentito la migliore condivisione con gli associati. Per il prosieguo il metodo della concertazione sarà sempre quello da me usato, della corresponsabilità dell’attuazione, con tempi più adeguati alla necessaria socializzazione».

Piazza Magione è sempre stata un’area problematica. Ha idea di come si possa intervenire?

«Parliamo di un luogo davvero straordinario, come molti altri di questa città. Ma non vorrei ripetermi. Tuttavia ritengo che anche nel caso specifico vadano coinvolti i titolari di quei locali che si affacciano sulla piazza per garantire più sicurezza».

La signora aggredita protesta perché le immagini delle telecamere, quelle della Ztl ad esempio, sono inutilizzabili.

«È un problema da affrontare. Nel rispetto della privacy, io penso che in alcuni casi se ne debba potere fare uso».

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