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Palermo, bacchettata di Lagalla sui rifiuti ed il presidente della Rap lascia

La decisione di Girolamo Caruso dopo i rilievi mossi dal sindaco Lagalla sulle discariche nell’area industriale di Brancaccio

Girolamo Caruso

Una telefonata dai toni accesi col sindaco, un rimprovero e l’amministratore unico della Rap rassegna il mandato. Una lettera di due pagine con cui Girolamo Caruso mette a disposizione di Roberto Lagalla l’incarico. Vero è che ormai tutti i vertici delle partecipate sono in scadenza, si attende solamente che approvino i bilanci, ma l’uscita di scena di Caruso in questo caso è il primo che deriva da un conflitto col neo sindaco.

Che cosa è accaduto? L’altro giorno Lagalla ha continuato i suoi giri per la città ed è arrivato nella zona di Brancaccio. A un certo punto, nell’area industriale, la situazione trovata era da scenario surreale. Montagne di ingombranti, sporcizia dappertutto, rifiuti sparsi. Roba da fare andare su tutte le furie il sindaco. Che prende il telefono e chiama Caruso, lamentandosi in maniera veemente della situazione davanti al presidente della circoscrizione che accompagnava il primo cittadino assieme ad altre persone.

Caruso non ha gradito. Ha preso carta e penna e prendendo spunto «dal chiaro disappunto e il pubblico rimprovero in merito alla situazione dell’area industriale» ha praticamente detto di essere pronto a farsi da parte. Non senza prima avere precisato che «la pulizia di tale area non è di competenza della Rap, bensì della fallita Asi, oggi Irsap». Chiosa Caruso che «l’evidente insoddisfazione (di Lagalla, ndr) nel giudicare il mio operato, manifestata con le modalità e i toni usati durante la conversazione telefonica, mi inducono quale atto dovuto a rassegnare il mandato» mettendo il sindaco nella possibilità di «esercitare le sue prerogative».

L’amministratore unico, a questo punto, è in bilico. Non si è dimesso, ma il sindaco potrebbe accettare il gesto e mandarlo a casa. Lo stesso Caruso, del resto, è consapevole che «senza fiducia, stima professionale e sostegno, infatti, non si possono condurre le battaglie che aspettano chi guida una società difficile come la Rap che ha traguardi e obiettivi possibili, sostenibili, ma certo assai complessi e articolati».

Un solo conforto assiste Caruso, «la consapevolezza di avere bene operato (a titolo gratuito) per la risoluzione di criticità rilevanti, ereditate dai miei predecessori; criticità che tuttora pesano sulla società con le ovvie ricadute sull’intera città». In questo momento, a due settimane dal Festino, con una situazione a Bellolampo di grande incertezza (sono centinaia di migliaia le tonnellate di rifiuti che giacciono in maniera irregolare sui piazzali) una Rap in piena crisi e senza vertice sicuramente non è il massimo. Anche se, da ambienti del Palazzo, trapela che al sindaco non dispiacerebbe che gli amministratori delle partecipate mettessero a disposizione il mandato. Tenuto conto che, comunque, anche queste caselle fanno parte di un risiko complessivo che coinvolge anche la formazione della giunta.

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