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Palermo, il Comune ha un mese in più per evitare il dissesto economico

Il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, con il ministro degli Interni, Luciana Lamorgese

Un mese di tempo in più per evitare il dissesto del Comune di Palermo. Il sindaco, Roberto Lagalla, oggi a Roma ha incontrato il ministro degli Interni, Luciana Lamorgese, e ha ottenuto il primo risultato del suo mandato: prendere fiato rispetto al nodo scorsoio del termine del 30 giugno che non gli avrebbe concesso alcun margine per predisporre un progetto diverso da quello messo in piedi dal suo predecessore per riequilibrare i conti. Lo slittamento del termine vale, ovviamente, per tutti gli enti locali anche perché era stata l'Anci Sicilia, l'associazione dei Comuni, a sollecitarlo.

Secondo fonti della maggioranza di governo, questa è una prima proroga in attesa di un provvedimento che sposti il termine per approvare i tributi locali e i bilanci alla fine di settembre per tutti i Comuni che hanno appena eletto sindaco e Consiglio. Un tempo ritenuto sufficiente perché le amministrazioni inquadrino la situazione e offrano una nuova strada per rimettere a posto la condizione finanziaria.

Infatti, il primo cittadino nel pomeriggio è stato ricevuto anche dal sottosegretario al Ministero delle Finanze, Laura Castelli. In questa sede pare che sia stata concordata una revisione del piano di riequilibrio. Com'è noto Lagalla non vorrebbe mettere le mani in tasca ai palermitani attraverso l'aumento dell'addizionale Irpef che, secondo il piano di Leoluca Orlando e del segretario generale Antonio le Donne, avrebbe dovuto essere raddoppiata portando nelle casse di Palazzo delle Aquile 50 milioni di euro in più all'anno.  "Abbiamo convenuto che si procederà ad una revisione del piano di riequilibrio proposto dalla precedente amministrazione ,nell’ottica di un più sostenibile contenimento della pressione fiscale sui cittadini", dice Lagalla.

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