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Palermo, l'Amat pretende 111 milioni di euro: traballa il Piano di riequilibrio del Comune

La sede del Comune di Palermo

L’Amat ha presentato istanza per avere i 111 milioni euro dal Comune di Palermo, con tanto di diffida e messa in mora. La somma è relativa al mancato incasso della Ztl allargata del 2018 e 2019, che era stata prevista tra i corrispettivi contrattuali prima che il Tar sospendesse il provvedimento.

Una manovra che rischia di far saltare il piano di riequilibrio dei conti di Palazzo delle Aquile. la nota urgente è stata inviata dal ragioniere generale Paolo Bohuslav Basile al sindaco Leoluca Orlando, agli assessori e ai dirigenti competenti per settore, al collegio dei revisori e al presidente del Consiglio Totò Orlando.

"L’incombenza della mancata definizione del reclamato credito - si legge nel documento -e non definito transattivamente renderebbe inutile ogni buon proponimento risanante". L'Amat, inoltre, potrebbe chiedere anche altri 27 milioni circa per ciascun anno 2020 e 2021, per un importo complessivo pari a circa 165 milioni di euro, che non hanno copertura finanziaria e non contemplati nel Piano di Riequilibrio.

Il ragioniere Basile scrive che "sin d’ora occorre che siano adottate senza indugio tutte le iniziative effettivamente necessarie affinché la Società provveda al ritiro della istanza presentata ed all’immediato ritiro dell’atto di diffida, in assenza delle quali scatterà per il Comune l’obbligo di avviare la procedure prevista dall'art. 244 del Testo unico enti locali", ovvero il dissesto finanziario.

L'alto burocrate chiede l’immediato ritiro della richiesta e della diffida. A tutto ciò c'è da aggiungere che rispetto al piano di riequilibrio approvato dal Consiglio, lo stanziamento del governo centrale è pure inferiore: 179 milioni invece di 188. Il sindaco, nell'ultima seduta del Consiglio, probabilmente l’ultima del suo mandato, ha dichiarato che il contributo destinato a Palermo è insufficiente e ha anche affermato che "L’ambiguità di dati nel piano dipende da me, perché pensavamo che arrivassero 400 milioni. È stato un percorso assolutamente accidentato".

L'Amat, dunque, si considera un creditore del Comune. Una situazione che scatena l'ira delle opposizioni. "Quanto sta accadendo con l'Amat è un'ulteriore, chiara, manifestazione di incapacità politica e gestione di questa amministrazione, che sta raggiungendo livelli inaccettabili - dichiara Ugo Forello, consigliere comunale di Oso - . Negli ultimi cinque anni le partecipate hanno bruciato qualcosa come 125 milioni. Senza considerare i 111 milioni chiesti da Amat".

Forello durante la seduta del Consiglio ha reso noto alcuni dati, sottolineando che a pesare sono anche i 150 milioni del fondo rischi contenzioso. "Non avete messo in sinergia gli Uffici con chi amministra - dice Giulio Tantillo (FI) - per fare proposte prima di redigere il Piano. Se c’è un problema per dare un parere, si cerca la soluzione non di aggirarlo".

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