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Lo scontro in Forza Italia, bocciata l'elezione di Caputo a capogruppo all'Ars

Tommaso Calderone

Citando una sentenza della Consulta, la presidenza dell’Ars non ha ratificato l’elezione di Mario Caputo a capogruppo di Forza Italia. Il vice presidente Roberto Di Mauro, che presiede la seduta parlamentare di questo pomeriggio (16 marzo), ha letto sia la nota protocollata con la quale i sette deputati di Fi stamani hanno eletto Caputo e sia quella di Tommaso Calderone (capogruppo sfiduciato) che contesta l’elezione. Di Mauro ha detto che per l’Ars il capogruppo rimane Calderone invitando Forza Italia «a fare chiarezza».

A criticare l'iter della sfiducia e la successiva nomina era stato lo stesso capogruppo di Forza Italia all’Ars, Tommaso Calderone. «Apprendo dalla stampa che il gruppo parlamentare di Forza Italia avrebbe un nuovo capogruppo. Ricordo però che il gruppo medesimo è un’associazione, che come tale è regolamentata da norme codicistiche che non prevedono l’auto-convocazione. È prevista la richiesta di convocazione, a cui solo il capogruppo può dar seguito. E solo nel caso di ingiustificata inerzia dello stesso, ci si può rivolgere al Tribunale, per chiederne la convocazione. Pertanto considero la nomina di Mario Caputo come tamquam non esset, perché non sono state rispettate le procedure».

«Nei prossimi giorni - conclude il parlamentare - darò seguito alla richiesta di convocazione alla presenza di tutto il gruppo di Forza Italia, non di una sola parte, che rispetto ad un procedimento codificato si è auto-convocata. Metterò all’ordine del giorno la nomina del nuovo capogruppo, insieme a varie ed eventuali istanze. Ma ribadisco: è impensabile che si proceda in tale modo rudimentale. Ci sono delle procedure da rispettare, secondo canoni previsti per legge. La nomina di Caputo è priva di efficacia».

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