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Orlando in Consiglio: la giunta rivedrà il piano di riequilibrio del Comune

Leoluca Orlando

«Quello di oggi è stato un importante confronto in Consiglio Comunale che ha permesso all’amministrazione di spiegare gli elementi del piano di riequilibrio economico-finanziario, strumento fondamentale per evitare il dissesto e per riorganizzare la macchina comunale». Lo ha detto il sindaco Leoluca Orlando, intervenuto oggi durante la seduta del Consiglio Comunale dedicata al piano di riequilibrio. «Il quadro di riferimento tracciato oggi - ha aggiunto - ha carattere generale perché restiamo in attesa di ulteriori dati da parte del governo a conferma della volontà del governo e del parlamento nazionale di fornire alternativa al dissesto e che costituiranno elemento importante anche dell’accordo previsto per il 15 febbraio tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Comune di Palermo, che prevede l’erogazione di somme previste dal cosiddetto decreto fiscale e dalla legge di bilancio dello Stato. Gli aiuti finanziari previsti vanno verso un’unica direzione: dire no al dissesto per Palermo e per numerose città metropolitane e per centinaia di comuni siciliani». Per Orlando, così come è emerso nel corso del consiglio, «occorre procedere ad una modifica di questo piano che tenga conto di dati finanziari nazionali. La giunta si farà carico di adottare le relative modifiche secondo i nuovi dati. Credo sia necessario trovare un equilibrio tra il numero del personale e le ore di lavoro; bisogna insieme fare ogni sforzo per evitare il taglio delle circoscrizioni e così anche in riferimento alla dismissione di Gesap che con il dissesto sarebbe inevitabile, potendo anche utilizzare somme recuperate a seguito di esito positivo di appelli in sede giudiziaria in corso o transazioni per somme assai rilevanti». Inoltre, Orlando ha ricordato «che il dissesto per Palermo è inutile perché il comune non ha debiti, ma crediti da riscuotere ed il dissesto congelerebbe ogni scelta politica bloccando irrimediabilmente ogni misura sul personale e determinando l’immediata dismissione della Gesap, l’eliminazione di ogni contributo a teatri e istituzioni culturali e formative oltre alla rimodulazione a livello altissimo di tutte le tariffe».

Si pensa a un tavolo aperto a tutte le forze politiche per correggere la rotta entro il termine del 31 gennaio, quando la città di Palermo potrebbe trovarsi in una situazione di crac, di dissesto, se il Consiglio comunale non approverà il piano di riequilibrio per permettere a Palazzo delle Aquile di attivare quello che tecnicamente è chiamato pre dissesto. Tante le questioni aperte: Gesap, personale, conti delle aziende comunali, persino l’esistenza delle circoscrizioni. L’amministrazione comunale, nell’ambito del piano di riequilibrio presentato, prevede nuove assunzioni per gli anni a venire in modo da rafforzare gli uffici strategici, a partire da quelli che si occupano di tributi. Con la speranza di aumentare gli introiti. Sul personale è arrivata la proposta di Mattaliano, Gelarda ed altri consiglieri comunali di convocare un tavolo tecnico per capire assieme come potenziare le prestazioni dei dipendenti, anche aumentando le ore di quelli che ora si trovano in part time, considerato che oggi l’aumento delle ore è previsto per categorie superiori. L’obiettivo resta quello di migliorare il funzionamento della macchina comunale, valorizzando il personale dipendente. Ma un altro nodo sono i servizi a tariffa, come quelli relativi all’uso degli impianti sportivi. "Siamo pronti a dialogare con tutti per quello che mi compete", dice il vice sindaco Fabio Giambrone, che ha la delega al personale. Orlando sa bene di non aver più la sua maggioranza a Sala delle Lapidi e quindi, incassate le critiche, si apre al dialogo. Nel frattempo, sarebbe indispensabile capire quali e quanti saranno i fondi in arrivo dal governo nazionale con la legge di bilancio dello Stato votata a fine dicembre. Milioni di euro fondamentali per tenere in piedi il comune. Nel frattempo, si è scoperto soltanto oggi che il Comune avrebbe usato parte dei fondi destinati ai ristori per tenere a galla le casse. Intanto, restano appena 13 giorni per salvare il Palermo dal dissesto, che sarebbe una vera iattura per la città e per i palermitani.

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