Il governo Draghi in soccorso di Palermo. C'è, infatti, una norma da inserire in un emendamento ad hoc alla legge di Bilancio a cui si sta lavorando a Roma e che prevede misure per i Comuni in pre-dissesto: fra questi c'è Palermo, oltre a Napoli, Torino e Reggio Calabria.
L'obiettivo è dare agli enti in difficoltà un contributo straordinario pluriennale, chiedendo in cambio impegni su fiscalità, riscossione, patrimonio e personale.
Per la città di Palermo, alle prese con i gravi problemi di bilancio, sarebbe una boccata d'ossigeno in attesa di ulteriori risorse promesse agli enti alle prese con la difficoltà di chiudere i bilanci. Più volte nei giorni scorsi, del resto, il sindaco Leoluca Orlando aveva allontanato lo spettro del dissesto, ripetendo che a determinare lo stato delle casse comunali non sono debiti ma la difficoltà a incassare dalle tasse locali. Dunque, secondo Orlando non ci sono le condizioni per scegliere la strada del dissesto come invece paventato anche dal ragioniere generale Paolo Bohuslav Basile.
Con una delibera di 140 pagine, Basile ha sollecitato il passaggio dal già dichiarato pre-dissesto finanziario (si attende un piano di riequilibrio da parte della giunta) alla dichiarazione di dissesto. Un piano anticipato nei giorni scorsi dal Giornale di Sicilia.
Ma Sergio Marino, assessore al Bilancio della giunta guidata da Leoluca Orlando, si è rifiutato di firmare la dichiarazione di dissesto, aprendo così un braccio di ferro all'interno della stessa amministrazione.
Roma adesso potrebbe venire in soccorso del Comune, in particolare con i 150 milioni promessi ai Comuni siciliani, di cui una grossa fetta potrebbe finire proprio a Palermo, ma anche con altre risorse come si sta appunto pensando di destinare agli enti in difficoltà.
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