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Salvini a Palermo: «Un errore tagliare le pensioni e rifinanziare il Reddito»

A Draghi dice di incrementare i fondi per il taglio delle tasse. Poi un appello alle forze politiche del centrodestra: «Basta con i litigi»

Matteo Salvini incontra i giornalisti davanti all'aula bunker del carcere Pagliarelli

«Come sempre abbiamo fatto in questi mesi anche sulle pensioni troveremo un accordo col presidente Draghi». Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini davanti al carcere Pagliarelli, dove si trovava per l’udienza del processo che lo vede imputato per il caso Open Arms.

Non vuole guerre con il premier, quindi, nonostante la scelta annunciata da Palazzo Chigi di superare Quota 100, il cavallo di battaglia di Salvini all’epoca del primo governo Conte. Una decisione che di certo non ha fatto felice l’ex ministro dell’Interno. «Intervenire a gamba tesa sulle pensioni non mi sembra il modo migliore per fare rialzare il Paese anche perché ricordo che Quota 100 ha dato lavoro a centinaia di migliaia di giovani», ha detto.

Salvini vuole un incontro con Draghi. «A me non interessa la forma ma la sostanza, ho scritto mentre ero in aula al presidente Draghi perché sentivo robe strane. Sono a disposizione - ha aggiunto - per incontrarlo quando vuole anche domani. Sarebbe un errore rifinanziare il reddito di cittadinanza e tagliare le pensioni».

Il leader del Carroccio ha parlato anche di tasse: «Chiederemo al governo - ha preannunciato - che gli 8 miliardi di taglio di tasse diventino anche di più, a partire dai più colpiti dal Covid: quindi partite Iva, autonomi, liberi professionisti, precari, artigiani, commercianti. Chiederemo di innalzare il tetto della flat tax fino a un fatturato di 100 mila euro e che l’ecobonus del 110% sia esteso anche ai paesi e i piccoli comuni e alle unità singole».

Sul fronte politico Salvini ha parlato del dibattito interno al centrodestra. «Ci sono tanti temi - ha detto - che il centrodestra unito affronta in maniera concreta. Ho messaggiato anche con Giorgia Meloni perché voglio una squadra e una coalizione compatti. Poi ciascuno è libero di stare in maggioranza o all’opposizione. Siccome vogliamo governare questo Paese, appena si torna a votare, e vogliamo essere determinanti per l’elezione del presidente della Repubblica a febbraio, basta con i litigi, con le polemiche, basta con le divisioni: uniti nei comuni, uniti nelle Regioni e uniti in Parlamento. Quindi il confronto sarà settimanale».

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