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Caltavuturo, l'istituto "Giuseppe Oddo" resta in vita: scongiurato lo smembramento

Ci sono voluti delibere di giunta e di consigli comunali per incassare un importante risultato a salvaguardia dell’autonomia scolastica del territorio. Ma anche la costituzione di un comitato civico e una petizione popolare sottoscritta da 1.500 cittadini. Una protesta che ha coinvolto i tre comuni madoniti contro l’annunciato smembramento dell’istituto comprensivo “Giuseppe Oddo” che per oltre vent’anni ha tenuto legato dal cordone ombelicale di un’originale identità territoriale le scuole di Caltavuturo, Sclafani Bagni e Scillato. L’energica battaglia, portata avanti a suon di lettere e missive, è stata vinta. Anche se solo in parte.

Gli uffici dell’assessorato regionale alla Pubblica istruzione hanno annunciato di avere elaborato ed avanzato al Miur la proposta di continuare a tenere in vita l’istituto comprensivo “Giuseppe Oddo” di Caltavuturo assicurando l’operatività della presidenza e degli uffici di segreteria. Da esso dipenderanno però solo le classi della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado di Sclafani Bagni, ma non quelle di Scillato che invece saranno accorpate al nascente comprensivo di Collesano. Il tutto in ottemperanza a quanto previsto dall’articolo 165 comma 2 bis/ter della Legge di bilancio 2021 che prevede per il prossimo anno scolastico per i Comuni montani e le istituzioni scolastiche autonome costituite da almeno 300 alunni, il riconoscimento dell’autonomia scolastica con l’attribuzione di un dirigente scolastico e di un segretario. L’ultima e definitiva parola toccherà ora al Miur “che – assicurano dalla Regione – deciderà in tempi brevi”.

La battaglia per l’autonomia scolastica era iniziata lo scorso novembre quando venne richiesto lo scioglimento del comprensivo caltavuturese, che attualmente vanta 376 alunni, e l’accorpamento, in toto, delle scuole di Caltavuturo, Scillato e Sclafani Bagni al costituendo istituto di Collesano in quanto il quorum degli alunni iscritti non superava le 500 unità. Una “operazione” che in un primo momento aveva visto le tre amministrazioni comunali inermi dinanzi a una decisione arrivata dall’alto. Ma la vibrante protesta promossa dal comitato civico e la contestuale entrata in vigore dell’art.165 della recente Legge di bilancio hanno fatto fare “dietro front” agli enti locali che hanno tentato di recuperare il recuperabile, tornando a chiedere il mantenimento in vita del comprensivo caltavuturese “al fine di poter continuare a condividere una comune identità culturale, territoriale ed economica”. La Regione, però, ha accolto solo in parte la loro richiesta, proponendo al Mmiur la riduzione delle sedi staccate del “Giuseppe Oddo” da due a una.

Contro la proposta della Regione esprime forte disaccordo il sindaco di Scillato Giuliano Cortina dichiaratosi, prima dell’entrata in vigore della legge di bilancio, favorevole all’eventuale accorpamento delle scuole di Scillato, Sclafani Bagni e Caltavuturo al nascente istituto comprensivo di Collesano. “Ma oggi non ci sto – ribatte Cortina -. I vagoni del treno non si possono sganciare mentre il convoglio è in corsa, né si possono cambiare le carte durante il gioco”. Il primo cittadino scillatese precisa: “O le scuole di Caltavuturo, Sclafani Bagni e Scillato vanno tutti insieme con Collesano oppure è giusto che le istituzioni scolastiche dei Comuni della Val d’Himera settentrionale continuare a dare vita al comprensivo caltavuturese”.
E ribadisce il suo dissenso contro le proposte avanzate dagli uffici regionali al Miur. “E’ vergognoso che la politica regionale disintegri il percorso di crescita territoriale e culturale di un hinterland che da tempo tenta, fra mille problemi, di camminare insieme per costruire un futuro di speranza per i suoi cittadini – polemizza Cortina -. Per questo motivo quindici anni fa è nata l’Unione dei Comuni Val d’Himera settentrionale di cui fanno parte i Comune di Caltavuturo, Sclafani Bagni e Scillato ed è per questo motivo che il tentativo di smembrare una popolazione scolastica costituisce una decisione inaudita che attenta al futuro delle nostre nuove generazioni”. Il primo cittadino scillatese riafferma quindi la necessità che la sua popolazione scolastica costituita da sessanta alunni continui a far parte del comprensivo “Giuseppe Oddo”.
“Non si può tagliare di colpo un cordone ombelicale basato sulla forte identità culturale e territoriale sol perché bisogna far quadrare i conti o per far nascere nuove istituzioni scolastiche che hanno già, per loro conto, i numeri essenziali per vedere la luce – denuncia Cortina -. I nostri ragazzi non sono numeri da aggiungere ad altri numeri di altri paesi. Sono identità che hanno il diritto di vivere in un territorio unito e coeso, e che la politica non può dividere e distruggere”. E mentre il primo cittadino di Scillato auspica una presa di posizione chiara e decisa anche da parte dei colleghi di Caltavuturo e Sclafani Bagni, minaccia di avviare una eclatante protesta se la proposta della Regione al Miur non verrà subito rimodulata. Martedì alle 18, intanto, è stata convocata una riunione on line di tutti i sindaci delle Madonie per discutere sulle proposte di rimodulazione degli istituti scolastici madoniti avanzate dagli uffici regionali, “nate – afferma il primo cittadino di Scillato – senza alcuna interlocuzione con i rappresentanti degli enti locali e delle scuole del territorio”.

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