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Il Coronavirus dilaga nella Missione di Biagio Conte, Orlando scrive al governo. Arrivano 4 zone rosse a Palermo

La "Missione" di via Decollati presidiata dalla polizia

Si aggrava il focolaio alla Missione Speranza e Carità di Biagio Conte con 37 casi di Coronavirus. Nella notte il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha scritto una lettera appello inviata tra gli altri al governo nazionale, alla Regione e al prefetto, in cui si chiede di prendere provvedimenti competenti.

E in mattinata è arrivata l'ordinanza del presidente della Regione Nello Musumeci che ha dichiarato zona rossa i quattro centri della Missione "Speranza e Carità" nel capoluogo.

Oggi decine di ospiti del centro di Biagio Conte in via Decollati sono assembrati all'ingresso chiedendo di uscire e solo 3 migranti hanno accettato di essere trasferiti all'hotel San Paolo. La polizia presidia la struttura mentre i medici dell'Asp stanno eseguendo i tamponi. Un migliaio quelli programmati.

La procedura per istituire eventuali "zone rosse" o misure di contenimento del Coronavirus, sono di competenza esclusiva del Governo nazionale, su proposta esclusiva della Regione interessata e sentito il Parlamento.

Il Comune, intanto, ha organizzato rifornimenti di viveri e pasti pronti alla Missione e da oggi, in collaborazione con l'Asp, ha avviato l'attività dei mediatori culturali.

Ecco il testo integrale della lettera:

Come è noto, nella città di Palermo opera da diversi anni la "Missione di Speranza e Carità", struttura di accoglienza rivolta a soggetti fragili, uomini e donne, italiani e stranieri, giovani e anziani. La struttura opera su quattro diverse sedi nella città, in base alla tipologia di cittadini accolti, in totale circa 900, in immobili messi a disposizione da amministrazioni pubbliche.

Nei giorni scorsi sono stati segnalati 4 casi di positività al Covid-19, a seguito dei quali, le autorità sanitarie regionali, in raccordo e contatto con tutte le istituzioni locali e la Prefettura, hanno avviato una massiccia campagna di screening e tracciamento.
La situazione emersa è, in particolare nella struttura più grande, che ospita circa 600 cittadini stranieri, particolarmente seria, con un tasso di positività oltre il 60% dei tamponi effettuati, aggravata dalla condizione di difficile se non impossibile rispetto distanziamento e ancor meno isolamento dei positivi asintomatici. In atto i positivi accertati sono 32 (ma il bilancio è salito a 37, ndr) sui 50 tamponi di cui si è avuto l'esito.

La particolare condizione di fragilità e promiscuità della situazione, aggravata dal rifiuto di lasciare la struttura per recarsi presso l'albergo Covid-19 da parte di numerosi positivi, rischia di determinare una situazione di grave rischio sanitario e sociale per l'intera comunità locale.

Credo necessario, nel confermare la piena collaborazione da parte della Amministrazione comunale per quanto di propria competenza, un intervento del Governo nazionale e/o comunque da parte di tutte le Autorità comunque e diversamente competenti, sì da scongiurare il grave rischio accennato.

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