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Firme false, Di Maio: l'autosospensione è solo il primo passo

PADOVA. "Oggi in una fase in cui non sappiamo nemmeno i nomi degli indagati l'appello di chiedere di autosospendersi a chi dovesse ricevere una notizia di indagine è il primo passo e dimostra che non facciamo sconti a nessuno. Le forze politiche si giudicano da come reagiscono a questi fatti e noi chiediamo sempre a chi si trova coinvolto in un'inchiesta di farsi da parte".

Cosi' Luigi Di Maio, commentando da Padova l'inchiesta che vede coinvolti alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle su presunte firme false a Palermo.

Sul caso interviene anche Giancarlo Cancelleri, che, un'intervista a La Sicilia, usa una battuta per le elezioni nell'Isola dove si voterà il prossimo anno: "Nessun effetto, noi le Regionali le vinciamo. Ci metto la firma... vera...".

E ribadisce che "non è vero che Grillo sapeva" di quello che stavano combinando attivisti ed esponenti del M5s a Palermo, dove il movimento si candiderà, perché ritiene sia "impensabile non fare la lista", anche se "poi decideranno gli attivisti". A livello nazionale punta su Luigi Di Maio: "è la persona giusta: puntuale, preciso preparato. Io lo vedo adeguato. E nelle piazze i cittadini già lo chiamano 'presidente'. E' la nostra gente che lo ha scelto".

Lui è il candidato in 'pectore' del M5s a governatore in Sicilia, anche se spera che "ci saranno tantissimi altri alle regionarie". Su Crocetta che ha annunciato la candidatura è lapidario: "Spero lo faccia davvero. Io tifo per lui... cioè per me!" perché è certo che i siciliani "gli daranno il salvacondotto". Gli piacerebbe "sfidare l'eurodeputato La Via o la sindaca di Lampedusa, Nicolini" e anche "Alfano", lanciando una sfida al ministro dell'Interno: "Se vinco io voglio che mi serva la porchetta che ha mangiato da Cardinale".

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